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E dimentichiamoci anche, sempre se possibile, slogan del tipo “L’euro ci protegge”. E poi da cosa mai ci proteggerebbe? E’ lecito chiederselo osservando cosa è successo a tutte le economie negli ultimi venti anni. #eurexit (SEGUE)
Ciò che infatti più rileva ai fini della comprensione di quale sia il livello di benessere di un Paese è l’osservazione del PIL pro capite piuttosto del Prodotto Interno Lordo in quanto tale. #eurexit (SEGUE)
Il FMI ci aiuta in questo sforzo mettendo a disposizione il database relativo a 194 Paesi. Valori espressi in dollari a parità di potere di acquisto e prezzi costanti per depurare il tutto dall’inflazione e dalle oscillazioni del cambio #eurexit (SEGUE)
Scegliamo un arco temporale sufficientemente lungo che parta dal 1999 (anno di introduzione dell’euro) e fermiamoci al 2017. I numeri che vanno dal 2018 in avanti sono infatti ancora stime e previsioni e quindi facciamoci bastare i numeri a consuntivo #eurexit (SEGUE)
Subito siamo costretti a scremare il nostro elenco togliendo un bel po’ di Paesi. Ad esempio quelli che non mandano al Fondo i dati aggiornati o quelli che nel 1999 ancora non esistevano #eurexit (SEGUE)
Perché vi parrà strano ma la storia va nel senso esattamente opposto al delirio degli europeisti in servizio effettivo e permanente. Sempre più stati. Sempre più piccoli. Sempre più omogenei. Da 194 scendiamo quindi a 96 Paesi da osservare #eurexit (SEGUE)
In questi quasi venti anni guida la classifica la Cina il cui reddito pro capite è aumentato del 343%. Segue la Russia ben distanziata con un 100% #eurexit (SEGUE)
Al terzo gradino del podio c’è la Svezia con un +32%. Prima della Germania (+27%) troviamo l’Australia con il 28%. Regno Unito e Stati Uniti registrano rispettivamente un 24% ed un 23% #eurexit (SEGUE)
Seguono molti Paesi dell’eurozona (Lussemburgo, Austria, Olanda, Spagna e Belgio) i cui tassi di crescita del PIL pro capite vanno da un +18% (lo stesso di Svizzera e Giappone) ad un + 22% (lo stesso del Canada). Nel rugby si direbbe un bel pacchetto di mischia #eurexit (SEGUE)
In basso alla classifica Norvegia e Francia rispettivamente con un tasso di crescita del reddito procapite pari al 15% ed al 16% #eurexit (SEGUE)
Si entra quindi nella “zona calda” con i fanalini di coda Portogallo e Grecia. Il primo con un +11% ed il secondo con il 2% #eurexit (SEGUE)
E l’Italia? Il Bel Paese registra uno straordinario e sostanziale +0% essendo il nostro PIL pro capite passato da 34.802 dollari a 34.865 #eurexit (SEGUE)
Ecco da cosa ci ha protetto l’euro. Dal non fare peggio di chi ci segue. Ma per la precisione chi? Bahamas, Aruba e Yemen. Sono soddisfazioni #eurexit (FINE)
