Thread by @JohannesBuckler

Sono nata a New York il 26 agosto 1898 figlia di Benjamin Guggenheim e Florette Seligman, e nipote di Solomon R. Guggenheim, proprietario del Guggenheim Museum di New York.
Nella foto sono con mio figlio Sindbad Vail

Ho girato il mondo.
Partita dagli Stati Uniti per poi arrivare a Parigi poi ancora a New York e infine nell’amata Venezia.
E quando arrivi a Venezia cominci ad avere con lei un rapporto particolare, strano, come accade con tutti i grandi amori.

Sono una gallerista, una collezionista, una vera mecenate, con un cognome, Guggenheim, vero brand d’arte nel mondo.
Nata da una famiglia importante e famosa, mi chiamo Peggy, nata Marguerite.
La mia storia? Tutta da raccontare.
A cominciare dalla perdita di mio padre.

Una tragedia.
Nel 1912, dopo un soggiorno a Parigi, decise di tornare in America a bordo del transatlantico Lusitania accompagnato dalla sua amante.
Un guasto e il cambio di nave.
“Ho indossato l'abito migliore e sono pronto ad andare a fondo da gentiluomo”.

Morì infatti da vero gentleman, lasciando posto a donne e bambini sulle scialuppe, e attendendo il momento estremo in smoking, seduto comodamente su un divanetto, bevendo cognac e fumando sigari.
Affondò con la nave.
Quale nave?
Il Titanic.

Mi ritrovai con un’eredità di 2,5 milioni e un rapporto difficile con mia madre.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale la svolta. Sposata con due figli mi trovavo a Parigi.
Tutti scappavano e tutti volevano vendere le loro opere d’arte.

Immaginate Parigi 1941. Piene di opere d’arte. Ed io ebrea.
E la fuga a New York. La musa di Jackson Pollock.
E poi Venezia.
“Io appartengo a Venezia, la mia grande immensa passione, il mio grande amore. Mi sono innamorata di Venezia quando sono venuta qui per la prima volta”

Impiegai anni per cercare la casa dei miei sogni.
Adatta alla mia collezione.
E adatta ai miei cani, quindi con un bel giardino.
Solo un palazzo di Venezia poteva adattarsi al mio museo.
Il palazzo Venier dei Leoni.
Lo acquistai nel 1949 e vi trasferii la mia collezione.

Perché il palazzo ha solo il pianterreno? Non so.
Forse i dirimpettai Corner della Ca' Granda, fecero di tutto per evitare l’oscuramente del panorama.
O forse gli eredi della famiglia Venier usarono i soldi dell’eredità per altro e non per completare il palazzo.

La mia dimora divenne uno scenario di feste, spettacoli e salotto di incontri tra intellettuali internazionali che bazzicavano in laguna alla ricerca di ispirazione.
Concessi persino l’accesso ai visitatori anticipando quella che sarebbe stata la "Collezione Peggy Guggenheim".

Per la gente ero solo un’eccentrica miliardaria, goliardica e frivola. Che rideva poco.
Solo perché nessuno andava mai oltre le apparenze.
Avevo perso mio padre, poi il mio grande amore John Holms e infine l’adorata figlia Pegeen.

Amavo i cagnolini. Mi seguivano ogni volta per tutta Venezia. Passavo il mio tempo libero a curarli e coccolarli, tutti appartenenti alla razza tibetana Terrier Lhasa Apsos.
Erano fedeli amici dai nomi stravaganti, come Sir Herbert, il mio preferito.

Ho deciso di donare Palazzo Venier dei Leoni e l'intera collezione alla Fondazione Solomon Guggenheim.

In realtà l'avevo proposta in donazione al Comune di Venezia, ma mi avevano risposto con un rifiuto.

Sono morta a Camposampiero il 23 dicembre 1979 all’età di 81 anni.
Le mie ceneri sono nel Palazzo Venier dei Leoni.
Nella foto io sono a sinistra.
A destra la lapide con i nomi di tutti i miei cagnolini, sepolti accanto a me.

La mia "Collezione Peggy Guggenheim" è uno dei più importanti musei italiani sull'arte europea e americana con opere che vanno dal Cubismo al Surrealismo e all'Espressionismo.
Se passate nei pressi del Palazzo Venier dei Leoni...