Thread by @JohannesBuckler

Ogni volta che un Paese si trova ad affrontare una crisi economica trovare un capro espiatorio è una cosa usuale.
E di solito è il classico immigrato extracomunitario arrivato solo per rubare il lavoro.
Successe così anche alla mia famiglia.
Quando arrivò in Grecia.

Era il 1992 quando mio padre Charles e mia madre Veronica arrivarono in Grecia.
Erano fuggiti dalla Nigeria sperando di trovare aiuto e solidarietà. Non fu così.
20 anni di clandestinità in un paese poco ospitale con loro. Nel frattempo in Grecia sono nato io. E i miei fratelli

Io mi chiamo Giannis. Non fu facile vivere nel quartiere periferico di Atene, Sepolia.
Ci siamo dati da fare come manovali e come vucumprà, venditori ambulanti di borse, occhiali, orologi e scarpe.
Roba taroccata naturalmente.
E sempre poco denaro a casa.

Vivevamo nella paura, non solo dell’estrema destra di cui eravamo bersaglio, ma di essere rispediti in Nigeria.
Ma io, Giannis e mio fratello Thanasis avevamo una dote. Eravamo altissimi, con un fisico eccezionale.
Fu così che iniziammo a giocare a basket.
Però mai insieme

Perché mai insieme?
Perché avevamo solo un paio di scarpe adatte.
Le uniche che potevamo permetterci.
Oltre alle nostre doti atletiche continuammo a crescere.
Thanasis arrivò a 2 metri, io a 2.11.
Nella stagione 2012-2013 ero soltanto un giocatore della serie B greca, poi…

Poi il basket americano si accorse di me e i Milwaukee Bucks mi selezionarono. Anche se solo alla quindicesima chiamata del Draft NBA. La mia vita cambiò.
Per noi c'era una sala per rifocillarsi. Riempivo borse enormi di cibo. Nella mia vita nessuno mi aveva mai regalato niente.

Cominciai a giocare. E pure bene. Senza dimenticare il mio passato.
Così quando vidi un mio ex compagno buttare un paio di sneakers usate lo rimproverai. “Ma queste sono buone scarpe! Non le puoi buttare!”.
Ripensando all’unico paio di scarpe che avevamo in Grecia.

O quando un compagno di squadra, Larry Sanders, mi regalò un paio di scarpe Gucci.
Io quelle scarpe le vendevo per strada.
Naturalmente taroccate.
E ora ne avevo un paio autentiche.
Dopo averlo rimproverato di aver speso troppo gli promisi di usarle nelle occasioni speciali.

Il mio nome? Giannīs Antetokounmpo.
Nel 2016 ho rinnovato il mio contratto per 100 milioni di dollari per quattro anni.
Niente male per un ragazzo di 21 anni, greco, di origini nigeriane che...
"Alcune sere se non vendevamo niente non c'era nulla per cena, è stata durissima"

Giannis Antetokounmpo è stato nominato nominato MVP, miglior giocatore della stagione 2018-19.
Durante il discorso è scoppiato a piangere. Perché "Quando sei bambino, tu non vedi un futuro. Ma se hai dei bravi genitori, sono loro a vederlo per te. Mia madre è la mia vera eroina"

E questa è la storia di un immigrato "clandestino" diventato una superstar.
Come è potuto accadere?
Perché Giannis si è creato con l’impegno le sue occasioni.
E perché non ha trovato sulla sua strada qualcuno disposto a tutto pur di impedirgli di averle, quelle occasioni.

Grazie a @paopant1 che mi ha suggerito, per rimanere in tema di basket e di speranza, la storia di Giannīs Antetokounmpo.