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Non ci voleva molto a capire quello che stava per accadere. Almeno, io lo avevo capito.
Malgrado non fossi una cima avevo una visione chiara di quello che avrebbe causato quel pazzo.
Incredibile come la maggioranza della gente ne fosse affascinata.
Ero nato nel 1903, primo di cinque figli, di cui tre sorelle e un fratello.
I miei genitori erano falegnami e contadini. Poveri.
La mia infanzia piuttosto infelice, tra l’alcol e le botte che mio padre dava a mia madre quando era ubriaco.
Me ne andai di casa e trovai lavoro come falegname.
Quando nel 1929 la Germania fu colpita dalla Grande Depressione venni a sapere che i miei stavano vendendo tutto. Tornai a casa.
Anche perché mia moglie mi aveva lasciato e portato via il figlio.
Non leggevo libri né giornali e la politica non mi interessava. Votavo il partito comunista che avrebbe garantito salari più alti e case decenti ai lavoratori.
Fu in quel periodo che capii che quel pazzo avrebbe portato alla distruzione il mio Paese.
Compresi che la politica dei nazisti avrebbe portato alla completa distruzione della Germania e non solo.
E sarebbero stati i lavoratori i primi a soffrirne.
I primi a essere mandati a combattere e a morire.
Così avevo deciso di fermare quel pazzo.
In fondo dovevo solo fare qualcosa di impossibile.
Procurarmi l’esplosivo (come?), costruire una bomba (di nuovo come?) e arrivare a lui (sempre come?).
Mi aiutò la fortuna. E il mio passato.
Avevo lavorato infatti come falegname, come orologiaio, poi in un laboratorio che produceva munizioni e in una cava.
Qualcosa avevo imparato.
E nella cava sapevo come procurarmi l’esplosivo.
Ma come arrivare a lui?
Con tutta quella protezione che lo circondava.
Ebbi parecchia fortuna.
Venni a sapere da un giornale che lui, con tutti i fedelissimi della prima ora, sarebbero stati tutti presenti l’8 novembre 1939 alla birreria Bürgerbräukeller di Monaco.
Per l’anniversario del Putsch della birreria del 1923.
E progettai il tutto.
Dopo un anno di progettazione, il 2 novembre del 1939 arrivai alla birreria.
Con una bomba. Diciamo molto sofisticata per uno senza esperienza.
Due orologi, dell’esplosivo, una batteria e un sistema di ruote dentata.
Dentro una valigia di legno. Come funzionava?
Quando la lancetta delle ore compiva metà della rotazione, la manovella girava una ruota dentata di trenta gradi.
Nel momento in cui la ruota dentata raggiungeva una certa rotazione, un percussore avrebbe colpito il detonatore causando l’esplosione.
Potevo quindi andarmene tranquillamente dopo averla innescata. Come feci.
Posizionai la bomba per esplodere 144 ore dopo.
Nel frattempo fuggii in Svizzera. Cosa andò storto?
L'8 novembre io ero su un treno per Costanza.
Hitler su un mercedes nera diretto alla birreria.
#MdT 08/11/1939 - Un discorso breve, invece delle solite tre ore. Poi alle 21.07, Hitler se ne andò.
L’ultimo ticchettio era previsto alle 21.20.
Ed esattamente alle 21.20 l’esplosione.
Ma Hitler era già uscito.
Il bilancio fu di 8 morti e 63 feriti, di cui 16 in modo grave.
Hitler era uscito esattamente 13 minuti prima.
Venni arrestato da due doganieri mentre cercavo di oltrepassare il confine con la Svizzera.
Mi trovarono addosso una cartolina e i disegni della birreria di Monaco.
Fui trasferito a Monaco di Baviera e interrogato dalla Gestapo.
Mi picchiarono, mi torturarono, mi violentarono.
Non potevano credere che io, Georg Elser, avessi fatto tutto da solo.
Erano convinti di una cospirazione sotto regia britannica.
Mi trasferirono nel campo di Dachau.
Dove mi fucilarono il 9 aprile 1945.
Per 13 maledetti minuti non cambiai il corso della storia.
Non era destino che un semplice falegname evitasse una guerra e il successivo genocidio.
Però ci avevo provato.
«Con il mio gesto volevo evitare un immane spargimento di sangue
In memoria di Johann Georg Elser, cresciuto a Königsbronn.
L'8 novembre 1939 voleva impedire il genocidio con il suo attentato ad Hitler. Il 9 aprile 1945 fu assassinato nel campo di concentramento di Dachau.»
Grazie ad @assianir per avermi suggerito di raccontare la storia Georg Elser.
L’uomo che tentò di cambiare il corso della storia.
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