È un episodio banale della mia attività scientifica: non avrei mai pensato che potesse destare scalpore”.
Forse meno fatica, ma banale no di sicuro.
Fosse stata banale ci sarebbero arrivati anche loro.
Negli Stati Uniti si richiedeva gente che si occupasse di meccanica celeste.
Io ero fiondato lì, per mettermi in contatto con alcuni studiosi.
Con un grosso handicap: non conoscevo una parola di inglese. Però mi arrangiai.
Senza costi aggiuntivi, se ne potevano fare tre.
I successivi controlli confermarono i miei calcoli.
Fu così che aggiustarono il tiro.
In pratica, senza spendere un dollaro in più, triplicarono gli esiti della spedizione.
Nel 1945 diventai assistente di meccanica razionale e nel 1955 diventai Professore Ordinario di Meccanica Applicata presso la facoltà di Ingegneria dell'Università di Padova.
Rimasi affascinato dai lanci delle prime sonde spaziali.
Tutti dicevano che erano una cosa lontana dalla realtà.
Sapete perché?
E, accidenti, nessuno di preoccupa mai delle cose semplici.
Tutti si preoccupano solo di cose complicate (forse perchè fanno guadagnare di più?)
Alle cose semplici ci devono sempre pensare solo gli scienziati.