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Vi voglio raccontare una storia torinese, la scelta del nuovo direttore del Museo del Cinema. Appendino e il M5S vogliono Domenico De Gaetano, ma mettono su una procedura di esame di candidati. L’esame avviene in una società di consulenza che ha sede a Milano, in Via Morone 8
(è solo che un caso che questo indirizzo sia praticamente la porta accanto della Casaleggio)
Comunque, ci sono almeno due candidati, Luca Beatrice e Stefano Francia di Celle, che hanno un curriculum oggettivamente superiore, in quanto hanno già gestito strutture complesse
Comunque, ci sono almeno due candidati, Luca Beatrice e Stefano Francia di Celle, che hanno un curriculum oggettivamente superiore, in quanto hanno già gestito strutture complesse
Chi esce vincente dall’esame? de Gaetano, che era il candidato preferito dal Comune. Pazienza se assai più inesperto degli altri due, per una struttura con 70 dipendenti e 15 milioni di fatturato
infine, quel che è peggio, l’unico consigliere contrario a tale operazione, Sergio Toffetti, che è anche il presidente del Museo, si dimette. Toffetti, per chi non lo sapesse, è un’autorità indiscussa del cinema italiano, e è quello che ha risistemato il Museo del Cinema.
Fine
Fine
Ps. Luca Beatrice chiederà con i suoi avvocati l’accesso agli atti. dice di ravvisare “qualche anomalia”. Racconta che all’esame gli è stato chiesto di progettare un autogrill.
A uno che ha diretto un padiglione di Venezia, e per otto anni il Circolo dei lettori di Torino
A uno che ha diretto un padiglione di Venezia, e per otto anni il Circolo dei lettori di Torino
