Da oggi l’Italia ha 13 netturbini in più.
Sono stati assunti a Barletta dopo aver vinto un bando pubblico.
Il primo classificato in graduatoria ha una laurea in ingegneria edile, votazione 110 e lode.
Sono stati assunti a Barletta dopo aver vinto un bando pubblico.
Il primo classificato in graduatoria ha una laurea in ingegneria edile, votazione 110 e lode.
Il secondo ha una laurea in economia e gestione dei servizi turistici, votazione 110 e lode.
Il terzo: laura in marketing, 110.
Il quarto: laurea in ingegneria dei sistemi edilizi, 110.
Il quinto laurea in scienze dell’educazione, 108.
Seguono altri 4 laureati e 4 diplomati.
Il terzo: laura in marketing, 110.
Il quarto: laurea in ingegneria dei sistemi edilizi, 110.
Il quinto laurea in scienze dell’educazione, 108.
Seguono altri 4 laureati e 4 diplomati.
Ecco. In Italia questo è ciò che accade alle nostre migliori menti. Vanno a fare i netturbini. Ora, sia chiaro, per me quello del netturbino è un lavoro dignitoso e sacro come qualunque altro. Ma non richiede una laurea in ingegneria edile con 110 e lode.
Un popolo che manda le sue menti migliori a pulire le strade, con in tasca i propri sogni, gli anni di sacrifici e di studi, le incredibili competenze; un popolo che anziché occuparsi di loro, dei propri figli e del loro futuro, per evitare che emigrino o finiscano a
spazzare i marciapiedi, parla solo di immigrati, Madonne e rosari per seguire le follie di un agitatore di folle, è un popolo che forse non merita il Paese che ha ereditato.
Oggi per l’Italia è un giorno nero. Il paradosso di giovani laureati che finiscono col fare i netturbini è diventato realtà. Non so, non lo so se saremo mai in grado di tornare indietro.
