La procura di Spoleto ha chiesto una condanna a dodici mesi per l’architetto Stefano Boeri, progettista dell’avveniristico centro polivalente di Norcia, in Umbria, tirato su con i soldi raccolti da Corriere della Sera e La 7 per aiutare le popolazioni terremotate.
Il centro, per la cronaca, è sotto sequestro ormai da anni, perché è stato tirato su in barba a ogni legge urbanistica e paesaggistica con la scusa che si stava agendo in stato di emergenza.
La fregatura, per andare sul tecnico, è l’aver detto che si tratta di una «struttura temporanea», ma è chiaro che quando cominci a buttare cemento per terra di temporaneo non c’è niente.
È un classico della strategia dell’abbandono: violare leggi, oltrepassare il buonsenso, infliggere danni al territorio perché bisogna fare in fretta, c’è bisogno di futuro, la gente non può aspettare i tempi della burocrazia.
E non fa niente se stiamo parlando di una cosa che serve a ospitare negozi e non di tetti versi sopra le teste di chi vive fuori di casa da tre anni e mezzo.
È così in tutto il cratere, di ricostruzione non se ne parla, in compenso è tutto un fiorire di centri commerciali, tipo il Deltaplano di Castellluccio, mostro che divora la pianura e che, a un anno e mezzo dalla sua apertura, non risulta abbia fatto risorgere il borgo.
In quattro gatti lo dicevamo già tre anni fa che sarebbe andata a finire così, ma venivamo sempre bollati come «gufi», «rosiconi», «uccellacci del malaugurio», «Cassandre», «gente con idee del secolo scorso».
L’obiettivo finale, bisogna ripeterlo fino alla nausea, è svuotare l’Appennino dai suoi abitanti per trasformarlo in un gigantesco parco giochi per turisti a cui vendere prodotti tipici e affittare brandelli di paesaggio.
In questo discorso, lo capirete, i terremotati sono uno spiacevole ostacolo da rimuovere, in un modo o nell’altro.
[Adesso qualcuno dirà: eh, queste cose servono per far ripartire l’economia. Cazzata. Se davvero qualcuno tenesse all’economia di queste zone avrebbe già varato misure di sostegno reale al reddito dei terremotati, ma questo è un discorso lungo su cui magari torneremo in futuro]
La cosa divertente è che la richiesta di condanna per Boeri è una notizia che la gran parte dei giornali sta ignorando: se ne trova traccia, al momento, soltanto su qualche quotidiano online locale dell’Umbria.
D’altra parte sarebbe brutto guastare la fama di grande ecologista che l’archistar sbandiera un giorno sì e l’altro pure. Pensate, uno così tanto green da essere sotto processo per evidenti e conclamati danni paesaggistici.
Di questi tempi, l’unico dibattito interessante mi pare sia quello sull’antropocene, cioè la fase terminale dell’umanità, l’epoca in cui nel nome del profitto stiamo distruggendo il mondo, e già c’è qualcuno molto dubbioso sul fatto che riusciremo a tornare indietro.
Volete capire nello specifico di cosa si tratti? Fatevi un giro nel cratere del terremoto: qui il mondo già non esiste più da un po’. Specchiatevi perché questo sarà il futuro di tutti noi.
Buon karmageddon a tutti.
Buon karmageddon a tutti.
