Un nuovo studio mostra che il tracciamento digitale dei potenziali contagiati è *essenziale* per fermare l'epidemia, e suggerisce che ogni ritardo nella sua attuazione potrebbe avere un costo sociale molto elevato.
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Un team guidato da Luca Ferretti (University of Oxford) ha analizzato un campione di coppie di pazienti cinesi per i quali è stata accertata la trasmissione del virus da un soggetto infetto a un altro sano per stimare le caratteristiche e la dinamica del #COVID2019.
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Nei prossimi tweet vediamo i risultati delle stime e perché non possiamo fare a meno del tracciamento digitale.
Il paper, non ancora sottoposto a peer review, si può scaricare gratuitamente qui 👇
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medrxiv.org/content/10.110…
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Il periodo di incubazione della malattia dura in media 5,5 giorni (mediana 5,2) e si distribuisce secondo una lognormale (linea tratteggiata rossa).
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Per trasmettersi dal soggetto infetto a quello sano, il virus impiega in media 5 giorni (anche la mediana è 5). La distribuzione è ben descritta dalla linea nera in grassetto (una Weibull).
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La probabilità che l'infezione si trasmetta prima dello sviluppo dei sintomi è del 37%. Questo valore può essere interpretato come la percentuale delle trasmissioni presintomatiche sul totale delle trasmissioni (pre e post-sintomatiche).
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L'infettività della malattia varia in relazione al tempo trascorso dal momento dell'infezione. La figura mostra la distribuzione dell'infettività dei diversi canali di trasmissione della malattia. Il ruolo dei presintomatici è in celeste chiaro.
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L'area totale di tutti i colori è il tasso di riproduzione R della malattia. Potete immaginare questo valore come il numero di persone sane che ogni malato riesce a infettare.
Secondo le stime degli autori, il contributo dei pre-sintomatici al tasso di riproduzione è 0,9.
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Secondo le stime degli autori, il contributo dei pre-sintomatici al tasso di riproduzione è 0,9.
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Tenete a mente che se il tasso di riproduzione R è >1, l'epidemia è destinata a espandersi. Se R <1, è destinata a estinguersi.
Il problema è che R non è costante nel tempo: per es., può diminuire in seguito alle misure di contrasto e aumentare quando queste si rilassano.
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Il problema è che R non è costante nel tempo: per es., può diminuire in seguito alle misure di contrasto e aumentare quando queste si rilassano.
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Come si fa a portare R sotto la soglia critica che avvia il virus all'estinzione?
Vediamo: 👇
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Otre al lockdown abbiamo due tipi di intervento, entrambi "non farmacologici".
1) Isolamento dei pazienti con sintomi.
2) Tracciamento e isolamento degli individui con cui tali pazienti sono entrati in contatto.
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1) Isolamento dei pazienti con sintomi.
2) Tracciamento e isolamento degli individui con cui tali pazienti sono entrati in contatto.
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Se tali strategie sono perseguite con metodi "tradizionali", i ritardi nell'isolamento e nel tracciamento sono inevitabili.
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La ricostruzione della catena di contagio è laboriosa, dipende dai ricordi dei pazienti e implica un lavoro investigativo che richiede più giorni di quelli necessari al virus per trasmettersi.
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La figura mostra come i ritardi incidono sul possibilità di ridurre R (cioè di mettere l'epidemia sotto controllo).
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Ora: secondo gli autori, il ritardo può essere facilmente ridotto a zero con l'uso di informazione in tempo reale, mediante l'installazione di una app sullo smartphone delle persone a rischio.
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L'app consentirebbe di:
1) Monitorare sintomi e intervenire tempestivamente per testare e curare in isolamento i contagiati.
2) Ricostruire istantaneamente i contatti dei contagiati negli ultimi giorni, per isolarli *prima* che siano in grado di trasmettere l'infezione.
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1) Monitorare sintomi e intervenire tempestivamente per testare e curare in isolamento i contagiati.
2) Ricostruire istantaneamente i contatti dei contagiati negli ultimi giorni, per isolarli *prima* che siano in grado di trasmettere l'infezione.
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È chiaro che l'installazione dell'app sui nostri smartphone interferisce con la nostra privacy (al pari, peraltro, di molte altre app che usiamo in continuazione).
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La tecnologia di tracciamento digitale dovrebbe essere usata solo per tempo limitato, su base volontaria, x contrastare emergenza e fornendo ai cittadini informazione chiara e trasparente sul trattamento dei dati. Comprendo e rispetto la preoccupazione per la privacy, ma...
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Sono morte più di 2500 persone in pochi giorni, e mi chiedo se la tutela della privacy non debba trovare un limite nella tutela della salute del nostro prossimo e della comunità in cui viviamo.
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Post scriptum: il thread si trova srotolato qui facebook.com/fabio.sabatini
Grazie per la pazienza.
Grazie per la pazienza.
