1) The EU has
- contributed to making Russia's economy toxic by way of sanctions and other restrictions;
- neutralized migration flows as a potential trouble spot by offering refuge to Ukrainians;
- given Ukraine military aid
2) The EU has thus shown significant geopolitical power, which may further grow thanks to #Germany's massive re-armament. However, there are limits to its transformation into a full geopolitical player
3) The first is the war itself. If, or when, the war becomes more brutal, the EU (like the #US) will be caught between two equally strong but conflicting logics: ratchet up the pressure (and military aid to Ukraine) and avoid an escalation between #Russia and #NATO
4) The EU's strategy does not go beyond pressure on Moscow + assistance to Kyiv. How to deal with a Russian government that has turned the authoritarian screw on its people manifold is harder now that the EU has wrapped itself in the ideological mantle of defender of democracy
5) The second limit concerns the sustainability of the sanctions regime, especially if the EU were to opt for reducing its oil and gas imports from Russia. Should the war drag on until the autumn, the Union may struggle to secure alternative energy supplies
The third limit is the EU’s reliance on the US. European cohesion has originated from continuous consultation and coordination with a staunchly Atlanticist US administration.Biden’s popularity has been sagging for months though...
7)... If the Republicans – many coming from the Trumpian camp – were to win control of Congress in November, the transatlantic pillar of EU cohesion would weaken. That pillar may crumble altogether if Trump or someone like him were to win the White House in 2024
8) The fourth limit concerns the absolute exceptionality of Russia’s war against Ukraine. The stakes are so high that EU member states have had greater incentives to close ranks. But this has hardly been the case in the past and will hardly be the case in the future
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1) Ci sono due variabili da considerare:
a) la sostenibilità del prezzo in sangue e mezzi dell'esercito di occupazione russo, e conseguentemente del 'consenso' interno all'invasione; e b) la sostenibilità finanziaria dello sforzo militare russo
2) la prima variabile dipende dalla capacità di resistenza degli ucraini, la seconda dall'efficacia delle sanzioni #USA/#UE
1) Se Putin, ha davvero sottovalutato la reazione all'invasione, la maggiore sorpresa dev'essere arrivata dall'#UE. L'Ue ha:
- congelato titoli e proprietà di oligarchi, membri del gabinetto e di Putin stesso
- limitato l'accesso ai mercati finanziari a banche e aziende russe
2) - disconnesso molte banche russe da Swift (pur facendo eccezione per gas e petrolio)
- bloccato l'accesso della Banca centrale russa alle riserve detenute in euro, circa il 32%. La Russia ha 200 miliardi di euro in meno per assorbire i costi delle sanzioni
Ieri sera a @PiazzapulitaLA7 il prof Orsini della LUISS ha fatto un’analisi parziale e fuorviante della #guerra in #Ucraina. Un (lungo) thread per contrastarla 👇 @IAIonline
1) Il Prof. Orsini ha sostenuto che a) la responsabilità politica della è dell'#UE perché non ha impedito agli #USA di estendere l'invito di aderire alla #NATO a Ucraina (e #Georgia), b) quello che sta facendo la #Russia...
2) ...lo avrebbero fatto tutte le grandi potenze, che per natura non tollerano che i rivali si spingano fino ai loro confini. Lo dimostra la crisi dei missili di Cuba, quando gli USA si opposero con la minaccia allo schieramento di missili balistici sovietici sull'isola; e c)...
1) La #Germania ha messo fine alla #Ostpolitik, la politica di dialogo e commercio inaugurata negli anni 1970 verso l'#URSS e continuata verso la Russia dopo il collasso sovietico. Oggi il dialogo con la Russia è subordinato al contenimento e riduzione dell'influenza russa.
2) Il riarmo tedesco - €100 miliardi allocati quest'anno più la promessa di spendere almeno il 2% del Pil in difesa (oggi è all'1,4%) nei prossimi - porterà la Germania a essere il paese europeo (Russia compresa) che spende di più in difesa per la prima volta dagli anni 1930
1) Non si può parlare di "trattative" finché #Putin non sarà arretrato sui suoi obiettivi (minimi) iniziali: neutralità dell'Ucraina, cambio di governo a Kiev, smilitarizzazione dell'Ucraina e riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea e dell'indipendenza del Donbas
2) Non c'è evidenza empirica che Putin stia riconsiderando quegli obiettivi. Per il momento sembra convinto di poterli raggiungere attraverso l'intensificazione della campagna militare