1) Ci sono due variabili da considerare:
a) la sostenibilità del prezzo in sangue e mezzi dell'esercito di occupazione russo, e conseguentemente del 'consenso' interno all'invasione; e b) la sostenibilità finanziaria dello sforzo militare russo
2) la prima variabile dipende dalla capacità di resistenza degli ucraini, la seconda dall'efficacia delle sanzioni #USA/#UE
3) Putin per ora non è arretrato su suoi obiettivi originali, che pensa di poter raggiungere con la conquista o la resa degli ucraini (neutralità dell'#Ucraina, riconoscimento di #Donbas e #Crimea, cambio di regime a Kiev)
4) E' strategicamente sensato pertanto continuare con gli aiuti all'Ucraina e la pressione economica sulla #Russia.
5) Un negoziato sarà possibile quando al tavolo siederanno le parti con carte da giocare: i russi che possono ritirare o fermare l'occupazione; gli ucraini che si difendono e hanno diritto di cedere o meno alle pretese russe; e USA-UE, che possono tenere o revocare le sanzioni.
6) Le mediazioni di Turchia o altri può servire a un cessate il fuoco o una tregua. Ma finché le truppe russe restano in Ucraina e l'Ucraina non è garantita nella sua sicurezza territoriale non ci sarà soluzione né revoca delle sanzioni (certo non di tutte)
7) Il rischio che la guerra diventi più brutale quindi resta alto
8) La fornitura di armi all'Ucraina è scelta rischiosa, ma sotto una certa soglia è percorribile. E' necessario che USA e Russia si parlino per ridurre al minimo rischi di escalation involontaria e incontrollata (cioè che un incidente provochi una reazoone a catena)
9) E' anche necessario e utile che Putin non sia isolato e senta Macron, Bennet, Erdogan e altri ancora, per mantenere un canale aperto. Anche se per il momeno non sembra lasciare alcuno spiraglio
10) In vista di un peggioramento della guerra gli USA e l'Europa si stanno orientando verso la riduzione delle importazioni di petrolio dalla Russia, che sono la singola principale fonte di introito di Mosca
11) Infine il solito caveat: le guerre hanno la capacità di spazzare via certezze acquisite e aspettative plausibili, quindi procedere con calma
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1) The EU has
- contributed to making Russia's economy toxic by way of sanctions and other restrictions;
- neutralized migration flows as a potential trouble spot by offering refuge to Ukrainians;
- given Ukraine military aid
2) The EU has thus shown significant geopolitical power, which may further grow thanks to #Germany's massive re-armament. However, there are limits to its transformation into a full geopolitical player
1) Se Putin, ha davvero sottovalutato la reazione all'invasione, la maggiore sorpresa dev'essere arrivata dall'#UE. L'Ue ha:
- congelato titoli e proprietà di oligarchi, membri del gabinetto e di Putin stesso
- limitato l'accesso ai mercati finanziari a banche e aziende russe
2) - disconnesso molte banche russe da Swift (pur facendo eccezione per gas e petrolio)
- bloccato l'accesso della Banca centrale russa alle riserve detenute in euro, circa il 32%. La Russia ha 200 miliardi di euro in meno per assorbire i costi delle sanzioni
Ieri sera a @PiazzapulitaLA7 il prof Orsini della LUISS ha fatto un’analisi parziale e fuorviante della #guerra in #Ucraina. Un (lungo) thread per contrastarla 👇 @IAIonline
1) Il Prof. Orsini ha sostenuto che a) la responsabilità politica della è dell'#UE perché non ha impedito agli #USA di estendere l'invito di aderire alla #NATO a Ucraina (e #Georgia), b) quello che sta facendo la #Russia...
2) ...lo avrebbero fatto tutte le grandi potenze, che per natura non tollerano che i rivali si spingano fino ai loro confini. Lo dimostra la crisi dei missili di Cuba, quando gli USA si opposero con la minaccia allo schieramento di missili balistici sovietici sull'isola; e c)...
1) La #Germania ha messo fine alla #Ostpolitik, la politica di dialogo e commercio inaugurata negli anni 1970 verso l'#URSS e continuata verso la Russia dopo il collasso sovietico. Oggi il dialogo con la Russia è subordinato al contenimento e riduzione dell'influenza russa.
2) Il riarmo tedesco - €100 miliardi allocati quest'anno più la promessa di spendere almeno il 2% del Pil in difesa (oggi è all'1,4%) nei prossimi - porterà la Germania a essere il paese europeo (Russia compresa) che spende di più in difesa per la prima volta dagli anni 1930
1) Non si può parlare di "trattative" finché #Putin non sarà arretrato sui suoi obiettivi (minimi) iniziali: neutralità dell'Ucraina, cambio di governo a Kiev, smilitarizzazione dell'Ucraina e riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea e dell'indipendenza del Donbas
2) Non c'è evidenza empirica che Putin stia riconsiderando quegli obiettivi. Per il momento sembra convinto di poterli raggiungere attraverso l'intensificazione della campagna militare