Secondo l'ex assistente del capo dello staff della Casa Bianca, Cassidy #Hutchinson, dopo aver sentito dall'allora procuratore generale William Barr che Joe #Biden non aveva rubato le elezioni, Donald #Trump, infuriato, avrebbe lanciato un piatto contro il muro, mandandolo in
frantumi. #Hutchinson ha poi testimoniato di aver saputo che Robert Engel, agente dei servizi segreti in azione il 6 gennaio, avrebbe più volte detto a #Trump che tornare in Campidoglio non era sicuro. Donald, a quel punto si sarebbe infuriato, al punto da arrivare a lanciarsi
sulla parte anteriore della sua limousine presidenziale e cercare di afferrare il volante. Sempre secondo il resoconto di #Hutchinson, #Trump avrebbe urlato: “Sono il fottuto presidente. Portami al Campidoglio adesso!". La donna ha poi aggiunto di aver sentito dire a #Trump che
non gli importava che i suoi sostenitori avessero armi "Non mi importa un fico secco che abbiano delle armi. Non sono qui per farmi del male!".
Hutchinson ha anche testimoniato che l'avvocato di #Trump, Rudy Giuliani, le disse 4 giorni prima dell'assalto: "Cass, sei eccitata per
il 6? Sarà un grande giorno. Andremo al Campidoglio. Sarà fantastico. Il Presidente sarà lì, sarà potente".
La sua testimonianza stabilisce per la prima volta che le persone vicine a #Trump erano a conoscenza in anticipo di questo piano.
Era un tentato golpe. #January6thHearings
Stephanie Grisham, ex portavoce di Melania #Trump, ha pubblicato uno screenshot risalente al 6 gennaio. Chiese alla moglie di Donald se voleva twittare che "le proteste pacifice sono il diritto di ogni americano, ma non c'è spazio per illegalità e violenza".
Risposta: "No".
Secondo la Cnn, la testimonianza di Cassidy #Hutchinson sulla condotta di #Trump ha lasciato di stucco alcuni parlamentari Repubblicani. Uno di loro ha detto di non aver visto l'intera udienza, "ma abbastanza da farmi lanciare il pranzo contro il muro". Alla Trump.
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#Draghi: "L'Italia finora ha rispettato tutte le scadenze previste dal #PNRR: è un segnale essenziale per la credibilità, per la serietà del Paese".
#Draghi spiega il suo rientro anticipato dal vertice #NATO con la necessità di approvare provvedimenti chiave per i cittadini in #Cdm.
Quasi a dire: non è #Conte che detta la mia agenda.
#Draghi: "I risultati importanti negli appuntamenti internazionali sono merito di questa maggioranza, di saper prendere decisioni con generosità e con l'interesse dell'Italia come bussola".
1/5 Al momento di lasciare il giornale dove ho scritto per 7 anni, parlai con una persona a me molto cara, di cui non posso mettere in dubbio l'affetto.
Questa mi disse: "Dario, ma davvero pensi che la gente leggerà quello che scrivi tu?". Restai male, senza darlo a vedere.
2/5 Lo sapevo che si trattava di parole pronunciate "per il mio bene". Ma alla fine il giornale l'ho lasciato lo stesso.
Da quella convesrazione sono trascorsi 4 mesi. Non posso dire di aver avuto ragione io. Non posso andare da quella persona per dirle:"Hai visto che sbagliavi?"
3/5 Però qualcosa posso dire: qualcuno che mi legge con costanza e attenzione oggi c'è.
No, non sono numeri impressionanti. Né tali da garantire uno stipendio dignitoso o da gonfiare il petto con gli amici. Ma a condividere i miei pezzi, e qui sta la notizia, non è più soltanto
1/n Appena una settimana fa il portavoce del presidente turco Recep Tayyip #Erdoğan negava l'esistenza di un calendario per l'accettazione della richiesta di ingresso di #Finlandia e #Svezia nella #NATO e ipotizzava che l'intera "pratica" sarebbe slittata di addirittura un anno.
2/n Ma ieri i ministri degli Esteri dei tre Paesi hanno siglato a #Madrid un memorandum d'intesa e raggiunto l'accordo sulla domanda di adesione alla #Nato di Helsinki e Stoccolma.
Dunque, il veto di #Erdogan è caduto: ma che prezzo?
3/n Fin da subito #Erdogan - da abile tattico - ha compreso l'importanza della posta in palio, e ha iniziato a giocare la sua partita. Al rialzo.
Il Sultano ha avanzato numerose richieste, incentrate in gran parte su questioni di carattere nazionalista con impatto interno.
#Draghi in conferenza stampa: "Questo #G7 è stato veramente un successo. I nostri Paesi hanno riaffermato piena e grande coesione, grande unità di vedute, in particolare per quanto riguarda la guerra in #Ucraina e le sue conseguenze a livello umanitario, economico, sociale".
#Draghi: "#Zelensky ci ha detto che dall'inizio del conflitto la Russia ha lanciato 3.800 missili sull'Ucraina. È stato molto esplicito sul fatto che c'è bisogno di proteggere la popolazione, e che l'economia non riprende se non c'è protezione".
#Draghi: "Il #G7 ha risposto dicendo che è pronto a sostenere l'Ucraina PER TUTTO IL TEMPO NECESSARIO".
Mario #Draghi è atterrato a Monaco di Baviera. Adesso direzione #Elmau, per il #G7 in #Germania. Previsto per le 12:00 il saluto di benvenuto del padrone di casa, il cancelliere #Scholz.
Salvate nei segnalibri questo thread: lo aggiornerò con tutte le notizie e le indiscrezioni.
Qui l'arrivo di Joe #Biden, accolto da #Scholz. Occhio però al prossimo video, perché ho l'impressione che qualcosa non sia andato per il verso giusto nell'organizzazione tedesca. E a farne le spese è stata, ancora una volta, Ursula von der Leyen.
Non parlo tedesco, ma ho la netta sensazione che #Scholz, tutto preso ad accogliere #Biden, abbia dimenticato di riservare lo stesso trattamento ad Ursula #vonderLeyen.
La presidente della Commissione UE sullo sfondo, ostenta un sorriso di classe, ma nessuno le va incontro.