Il pensiero dominante italiano è un modello medievale della società statica: che unisce sinistra radicale e destra nazionalista, la quantità di posti di lavoro è costante, da corporazioni medievali: uno va, uno entra. Balle, credute in una società antimoderna che invecchia male.
Le balle diffuse e credute in Italia non conoscono fine. Una di quelle: la digitalizzazione porta alla disoccupazione di massa. Falso. Le inchieste (p.e. in D) dicono: è vero che si perdono posti, ma si creano più posti qualificati a maggior reddito. Soluzione: qualificare tutti.
Con i tagli alla Scuola, i mancati investimenti in ricerca a sviluppo, la guerra alla competenza scientifica, (vedasi caso ASI), la cacciata dei migliori laureati, il mancato turno-over alle Università l'Italia sta abbandonando il mondo scientifico, unico che garantisce reddito.
Si riempiono la bocca co le bellezze italiane, della ricchezza culturale, ma per i giovani laureati in storia dell'arte manco un posto da guardiano. Poi si meravigliano delle fuga dei giovani! Devo pensare che in fondo siano contenti: analfabeti sono piu fedeli.
Meglio di questo grafico non si può chiarire la correlazione. I paesi con il tasso di occupazione piu alto, verso l'80% e oltre (l'Italia=60%) sono anche i paesi nei quali si va più sempre tardi in pensione. Perché è un trend: allungare la vita lavorativa (tranne per i minatori). 
Tasso di partecipazione al lavoro nella classe d’età dei 50-74enni in UE, dal 41% del 2008 al 49% del 2017. Tale aumento è stato particolarmente rilevante in Germania, dove la partecipazione è cresciuta del 14% fino ad arrivare al 58% nel 2017. Segreti di Pulcinella...
