Thread by @JohannesBuckler

Tempo fa vi ho detto che il decreto sicurezza verrà fatto a pezzi da sentenze varie.
E’ normale quando certe iniziative sono portate avanti più per accontentare il proprio elettorato che per avere risultati concreti.
(Così che possano continuare a cavalcare il problema)

E la mia regione, la Lombardia, è al top per norme e regolamenti scritti solo per soddisfare l'elettorato di riferimento.
E naturalmente bocciati. Con spreco di tempo e denaro.

E’ di questi giorni l’ennesima bocciatura.
La Corte d'Appello di Milano ha dichiarato il "carattere discriminatorio" di una delibera sul cosiddetto 'bonus bebè' firmata dalla giunta regionale della Lombardia dell'ottobre 2015.

E così bisogna rifare la delibera abolendo il requisito dei cinque anni continuativi di residenza. Non solo. Della serie “Tanto di soldi noi lombardi ne abbiamo da buttare”, bisogna “riaprire i termini per la presentazione delle domande. Tempo e soldi buttati. Risultati? Zero.

Questa la sentenza.

Tutto qui? Magari.
bit.ly/2T81m01

La stessa Corte ha anche confermato la decisione del giudice di primo grado su un'altra delibera.
La Regione, nell’ambito della iniziativa del reddito di autonomia, aveva concesso agli italiani un contributo di sostegno all’affitto.

Invece, per i soli cittadini stranieri, il requisito di un’attività lavorativa e residenza in Lombardia da 5 anni o in Italia da 10. Bocciata. Tutto da rifare.

Questa la sentenza.
bit.ly/2TqDhAV

E’ incredibile la sfrontatezza con cui certi politici portano avanti regolamenti e delibere ben sapendo che cadranno sotto l’opposizione di Tribunali, Prefetti, Unar o Corte Costituzionale.

In Lombardia una serie lunghissima.
Come nel 2006, quando misero nuovi vincoli sui phone center lombardi. Dovevano persino avere un bagno per gli italiani, sala d’aspetto. Niente money trasfert e spedizione pacchi. Tutto per la sicurezza.

Naturalmente due anni dopo, una sentenza della Consulta stabilì che la regione non poteva imporre limitazioni sulla sicurezza (come se non lo sapessero) perché solo l’autorità statale può farlo e per motivi previsti nel Codice delle comunicazioni.

E poi via con norme per limitare i locali che vendevano kebab. Alloggi popolari? Via con leggi discriminatorie. E poi i testi gender da ritirare dalle scuole, penalizzazione degli enti locali e degli albergatori che accoglievano i profughi.E gli insegnanti solo del nord? Bocciata

#MdT 23/01/2015 – In Lombardia passa la legge chiamata anti-Islam Questi avevano pensato (e scritto) una legge regionale che definire assurda è dire poco. Volevano imporre regole più severe (e onerose) per creare nuovi luoghi di culto. Violando il principio della libertà di culto

Ma l’assurdo vero era altro. Quando si poté leggere il testo, si scoprì che le moschee erano escluse e che tutti i paletti di carattere urbanistico finivano per colpire i fedeli di altri credo, come protestanti, buddisti o ebrei. Grandi.

Naturalmente altro tempo e soldi buttati.
Come i 30.000 euro per il telefono gender o i 24 milioni per tablet che non sono tablet.

Perché, diciamo la verità, noi lombardi mica siamo spreconi come quelli del sud.