Da una parte, una rete-grande tv dove parlano solo i pochi buoni e giusti; dall'altra, un caos da cui solleticare ogni istinto più deteriore.
Comunque vada, le politiche tecnologiche perdono.
Non è colpa dei social media: è proprio indisponibilità a mettere in discussione i propri giudizi.
Perché sono pregiudizi, fuggono il confronto razionale.
E trasportandolo in luoghi dove è più semplice creare discussioni dotate di senso tra persone meritevoli di fiducia.
Quello che spaventa è il coraggio, la forza che servono per opporsi al cinismo e arrendersi.