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Si è pentito della definizione "Ong taxi del mare"?
"Diverse procure hanno appurato il comportamento illecito di alcune ong. Non ho mai generalizzato".
Così Di Maio ieri a Repubblica.
Peccato che le procure non abbiano appurato nulla.
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"Diverse procure hanno appurato il comportamento illecito di alcune ong. Non ho mai generalizzato".
Così Di Maio ieri a Repubblica.
Peccato che le procure non abbiano appurato nulla.
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La fake news dei taxi del mare aveva il suo unico sostegno nelle inchieste della Procura di Catania, archiviata ieri appena poche ore dopo la sciagurata intervista a Repubblica, e della procura di Palermo, archiviata nel giugno scorso.
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Nelle sue interviste a raffica, il procuratore di Catania dichiarava tra le altre cose che le ong sono finanziate dai trafficanti e finanziano a loro volta il terrorismo, e che i salvataggi potrebbero avere l'obiettivo di destabilizzare l'economia italiana.
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Nessuna di tali sciocchezze ha avuto il benché minimo seguito giudiziario, eppure i parlamentari grillini e leghisti se ne sono serviti ampiamente nelle loro campagne contro le ong.
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Di Maio all'epoca disse di aver tratto la definizione "taxi del mare" da un rapporto di Frontex. Ma Frontex non ha mai usato quel termine, che proviene invece da un video anti ong pubblicato su YouTube da uno studente universitario, Luca Donadel.
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Donadel a sua volta aveva usato informazioni diffuse da Gefira, un think tank di ispirazione identitaria e sovranista, vicino alla destra estrema, che da anni diffonde tesi complottiste.
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Ecco come si costruiscono le campagne dei 5 stelle. Per anni queste balle hanno alimentato i peggiori sentimenti xenofobi e razzisti degli elettori. Nel mondo deformato della propaganda, Medici Senza Frontiere è divetata una costola dell'Isis.
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Abbiamo assistito a una gigantesca montatura basata su chiacchiere e notizie false, alimentata quotidianamente da 5 stelle e Lega per creare un clima di paura e propinare teorie del complotto ai gonzi, sulla pelle degli ultimi e per la soddisfazione dei penultimi.
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