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Così un'altra astronave aliena #Amazon viene ad atterrare a #Colleferro, accolta dai piccoli amministratori locali che gioiscono per i "posti di lavoro" schiavili che ci donerà in cambio di distruzione, inquinamento, e irregimentazione.
Ho il sospetto che al netto degli ovvi motivi e dei piccoli affari locali (acquisto terreni, zona depressa, morbida subalternità politica dei sindaci, ecc.) la scelta di Colleferro denoti di un attacco strategico a un luogo resistente, un argine importante per tutta Italia.
La bellissima Valle del Sacco, violentata da obbrobri industriali come Simet Difesa, inceneritori e aziende chimiche che l'hanno resa la "valle della morte" ha maturato nella tragedia una consapevolezza locale molto forte di cosa sia lo sfruttamento di ambiente E lavoro.
Ora, quello che manca a tale consapevolezza, è la generazione di un'alternativa economica per fare fronte al vecchio ricatto lavoro (sempre peggiore) contro salute, qualità di vita, solidarietà, bellezza e gioia. Cioè una leva che rovesci la sussunzione di persone e paesaggio.
Perché il paesaggio non è una "cosa", un mero oggetto "bello", ma espressione comune fisica, godibile, mangiabile e rigenerante di vita civica, della politica negata. Forse tale alternativa deve guardare all'agricoltura, per cominciare.
Abbiamo perciò deciso di parlarne nel comune più anarchico e ribelle di tutto il territorio, e alla grande. Non basta la protesta (che sosterremo con tutte le forze), occorre la costruzione civica di una risposta. Offriamo un luogo e chiediamo idee e mobilitazione a tutti.
Se incatenano, avvelenano, piegano, umiliano e plagiano questo territorio stanno arrivando per tutti. Lo hanno già fatto, e il vento sta furiosamente cambiando direzione. È urgente costruire la città del linguaggio civico che ci hanno distrutto.
