Thread by @davcarretta

È passato un mese esatto dalle elezioni europee e allora facciamo un bilancio preliminare all’avvio della legislatura.

Avevano detto: dopo il 26 maggio cambia tutto. E invece? Invece l’Italia conta meno che mai.

(Thread)

In Italia hanno vinto i nazional-populisti di ogni tipo: Lega, M5S e FdI hanno preso il 57% e 47 deputati. Ma nel contesto europeo, dove prevalgono gli europeisti, questo ha un costo per gli interessi dell’Italia: auto-isolamento, marginalità, perdita di posti e influenza.

Nell’Ue l’andata sovranista non c’è stata. Si sono rafforzati i più europeisti: Liberali da 69 a 107 seggi) e Verdi (da 52 a 75 seggi). Popolari e Socialisti hanno perso maggioranza a due, con un calo rispettivamente di 34 e 32 seggi. Il blocco europeista è stabile attorno al 70%

E i sovranisti in Europa? Nell’ultima legislatura avevano 3 gruppi e 165 deputati. In questa 2 gruppi, molti non iscritti e 178 seggi. Dal 22 al 23,8%.

Salvini-Le Pen si è rafforzato: da 36 a 73 seggi

Conservatori hanno perso da 77 a 62

Grillo-Farage è imploso. Non iscritti.

Al Parlamento Europeo l’establishment Ppe-Pse e gli europeisti stanno negoziando nomine e programma di una coalizione jumbo.

I sovranisti sono fuori ai margini.

Idem al Consiglio europeo, dove polacchi, ungheresi e italiani non possono bloccare nulla.

Andiamo nel dettaglio. Nella passata legislatura l’Italia ha avuto Presidente Bce (8 anni), Alto rappresentante (5 anni), Presidente Parlamento (2,5 anni). Più una serie di cariche come presidente Comitato economico e sociale. Ora? Probabilmente zero. E gli altri sovranisti? Zero

Negli ultimi 5 anni un italiano ha presieduto gruppo socialista (per 4 anni). Ora un italiano presiede gruppo estrema destra che è ai margini. Un altro italiano copresiede conservatori dove dominano i polacchi. FI non ha più vicepresidenti Ppe.

Il gruppo Salvini-Le Pen è grosso ma non conterà nulla per cordone sanitario. La scelta di Salvini è significativa: ha preferito i sovranisti infrequentabili (Le Pen) che non contano nulla ai sovranisti di governo (polacchi di Ecr) che contano poco.

l M5s doveva essere decisivo e invece è destinato ai non-iscritti dopo aver tentato con Verdi, Liberali, Popolari, Conservatori e Comunisti. A PE niente cariche, niente rapporti legislativi e di iniziativa, difficoltà a presentare emendamenti in plenaria, meno soldi e funzionari.

In Commissione le cose cambiano un po’ di più. Italia, Polonia e Ungheria invieranno commissari sovranisti. 3 su 28. L’Italia rivendica concorrenza o commercio. Scommetto al massimo su inutile industria o agricoltura. Sarebbe già meglio di quanto dato a Orban nel 2014: Cultura.

In Consiglio Italia è ai margini. Conte fuori da partita nomine che si gioca tutta tra popolari, socialisti e liberali. Salvini e Di Maio non vanno a riunioni ministri Ue. Tutti esasperati su deficit e debito, ancor più i sovranisti.

In Consiglio ancor più che in passato l’Italia non ha posizioni, salvo improvvisate come su Copyright, Commercio, Cina o Russia. Sui migranti ha fatto esaurire la pazienza dei paesi più pazienti e solidali.

Morale: il 26 maggio è cambiato molto nell’Ue solo per l’Italia e in peggio. Del resto ha eletto il 25% di tutti i nazional-sovranisti dell’Ue. Uno su quattro è italiano. L’altra lezione: vi hanno fregato e il conto non lo paga lui, ma quelli che indica.

(Fine)