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Aziende che cercano competenze che non trovano e un terzo di studenti delle medie che non comprendono un testo scritto in italiano. La formazione deve essere ai primi posti dell’agenda di politica economica. In questo thread qualche idea per affrontare il problema. 1/n
Nel 2016 facemmo il bando-periferie: 2,1 mld di soldi statali per riqualificare le periferie italiane. Proponiamo la stessa cosa, però per costruire asili nido, a partire da dove mancano (in quasi tutto il sud). 2/n
Allargare le fasce di esenzione dalla rette per asili e scuole materne. Tutti gli studi dimostrano che quello che accade in quegli anni è cruciale per definire carattere, talento e attitudine dei futuri uomini e donne. 3/n
Raddoppiamo le borse di studio per le scuole di ogni ordine e grado e riportiamo le politiche per il diritto allo studio a livello nazionale (in tempo di autonomia, questa invece è una competenza che è meglio tenere a livello centrale). 4/n
Rirpistiniamo e potenziamo l’alternanza scuola-lavoro, sciaguratamente svilita da questo governo. 5/n
Aumentiamo lo stipendio di (tutti) gli insegnanti ma leggiamone una parte consistente alla loro valutazione. Se qualcuno protesta, ne ha il pieno diritto e verrà ascoltato come merita (anche più che in passato). Ma non possiamo più rimandare questo passaggio. 6/n
Investiamo massicciamente negli Istituti Tecnici Superiori, puntando a decuplicare gli iscritti (oggi 13 mila, contro i 100 mila in Germania) in 5 anni. Questo è uno dei principali driver del divario di produttività del lavoro con la Germania. 7/n
Facciamo uscire gli atenei dal diritto amministrativo, pur rimanendo orgogliosamente pubblici. Il diritto amministrativo è fatto per regolare realtà non-di-mercato. L’università invece è mercato: si compete per input (studenti, prof) e output (ricerca). Basta ipocrisie. 8/n
Recuperiamo l’ambizioso progetto di riforma completa della formazione professionale interrotto dal NO al referendum del 2016. Assegno di ricollocazione, competizione tra centri di formazione professionale, centralità del lavoratore da riqualificare. n/n
