Nei giorni scorsi, @DataroomCorsera di Milena Gabanelli, ha pubblicato un altro articolo (corriere.it/dataroom-milen…), pieno di falsità economiche. L’articolo tratta della riunificazione tedesca, di quanto sia costata, di chi abbia pagato.
È un articolo con imprecisioni e falsità.
È un articolo con imprecisioni e falsità.
Mi concentro sulla più chiara. Data Room sostiene che tutti gli economisti avessero sconsigliato al Governo federale di convertire un marco dell’ovest con uno dell’est 1:1.
A parte che la conversione era 1:1 solo per salari e prestazioni sociali, mentre per gli stock di ricchezza monetaria si usò la parità solo per quantità pari a 2000 marchi per i minori sotto i 15, 4000 per gli adulti sotto i sessanta, 6000 per quelli oltre i 60.
Il resto dello stock di moneta fu convertito 2 marchi est per uno ovest (fonte Jumpstart di Gerlinde e Hans-Werner Sinn che non meritano presentazioni books.google.fr/books/about/Ju…).
In più, la conversione 1:1 per i salari era giustificata dalla parità di potere di acquisto.
In più, la conversione 1:1 per i salari era giustificata dalla parità di potere di acquisto.
Allego una tabella dello stesso libro. Come si può vedere, tutte le fonti stimavano parità di poteri dei diversi panieri corretti per la qualità (prezzi edonici), vicini alla parità 1:1, se - addirittura - non a vantaggio del marco dell’est. 
Il libro contiene anche altre stime dei due economisti, che mostrano come, tenuto conto della differenza nei tempi di acquisto (code, scarsità etc), le due monete avessero poteri di acquisto pari.
Il mercato nero, che viaggiava a tassi di 7 a 1, non fa testo: la moneta dell’ovest era scarsa, illegale all’est, quindi il tasso di mercato cattura solo questo aspetto basilare.
Consiglio a tutti il libro. Lo trovo molto istruttivo sulle vere cause del tracollo dell’economia dell’est, che ancora necessita di ingenti trasferimenti. Ma le teorie monetarie bislaccche, non basate sui fatti, à la Bagnai, anche no. Come sempre o sono palle, o sono palle.
