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Il deputato di Italia Viva Luigi Marattin sostiene che una semplice differenza tra percentuali sia la "prova" che il Jobs Act abbia causato una diminuzione dei licenziamenti.

Vediamo perché l'affermazione è infondata.

[thread di 17 tweet 👇]
Anzitutto una premessa: questi non sono arrovellamenti su questioni tecniche: spiegare cosa non funziona nel ragionamento di Marattin è importante, sia per la rilevanza del tema in sé sia perché il pubblico deve imparare a difendersi dalle interpretazioni fantasiose dei dati.

1/
Per sostenere che tra due variabili (il "trattamento", cioè il Jobs Act, e il suo effetto ipotetico, cioè i licenziamenti) esiste un rapporto di causa-effetto...

2/
... bisogna confrontare l'andamento dei licenziamenti in un gruppo di lavoratori "trattati" in modo "randomizzato" (cioè che, per puro caso, abbiano sottoscritto un contratto di lavoro successivamente all'approvazione del Jobs Act) e in un gruppo "di controllo".

3/
Bisogna inoltre tenere conto della miriade di altri fattori macroeconomici e individuali che possono influenzare la probabilità di licenziamento dei lavoratori trattati e non trattati.

4/
Nonché delle forze che possono orientare nella stessa direzione sia l'esposizione al trattamento (in questo caso l'assunzione regolata dalla nuova misura di policy) e il suo ipotetico effetto (i licenziamenti).

5/
Ora, uno studio che tenga conto di tali aspetti metodologici esiste. Per identificare l'effetto del Jobs Act, Tito Boeri e Pietro Garibaldi hanno usato un dataset formidabile...

6/
... che contiene informazioni su assunzioni e licenziamenti dell'intero universo delle imprese italiane tra i 10 e i 20 dipendenti e sulla storia professionale dei rispettivi lavoratori. Il paper si può scaricare gratuitamente qui.

7/

bancaditalia.it/pubblicazioni/…
L'analisi empirica seleziona tutte le assunzioni e i licenziamenti effettuati tra il gennaio 2014 e il dicembre 2016.

Poiché dal marzo 2015 nelle aziende con più di 15 dipendenti i contratti dei nuovi assunti sono stati regolati dal Jobs Act...

8/
... le imprese con più di 15 dipendenti sono considerate "trattate" (cioè si assume che i loro nuovi dipendenti abbiano sottoscritto contratti regolati dal Jobs Act), mentre quelle sotto i 15 dipendenti sono il "gruppo di controllo".

9/
Grazie alla ricchezza dei dati, le stime tengono conto dei molti fattori che potrebbero creare confusione inducendo a scambiare una correlazione spuria per un nesso causale...

10/
... come le caratteristiche personali dei lavoratori, la situazione macroeconomica e i trend seguiti dalle variabili rilevanti prima dell'introduzione del Jobs Act.

11/
Per accertare l'esistenza di un rapporto di causa-effetto, gli autori hanno analizzato la differenza nelle assunzioni e nei licenziamenti *prima* e *dopo* l'introduzione del Jobs Act e tra le imprese "trattate" e "di controllo".

12/
I risultati sono molto interessanti. In sintesi:

- Nelle imprese "trattate" si osserva un aumento del 60% delle assunzioni a tempo determinato e del 100% della conversione dei rapporti a tempo determinato rispetto al gruppo di controllo.

13/
- Ma le imprese in cui il contratto dei nuovi assunti è stato regolato dal Jobs Act registrano anche un aumento dei licenziamenti del 50% rispetto alle imprese non trattate.

14/
Quindi: la differenza tra le percentuali di licenziamento dei lavoratori assunti coi due regimi è suggestiva ma non consente alcuna inferenza causale. In altre parole, sulla base di quel dato è impossibile affermare che il Jobs Act abbia diminuito i licenziamenti.

15/
Le uniche stime credibili (cioè metodologicamente fondate) che per il momento abbiamo a disposizione suggeriscono che, invece, sia avvenuto l'esatto contrario.

16/
Il Jobs Act ha causato un aumento delle assunzioni a tempo indeterminato, ma anche un aumento dei licenziamenti, statisticamente significativo e di dimensioni notevoli.

17/
Grazie per la pazienza, ho scritto questo secondo thread perché stamattina diverse persone mi hanno chiesto di argomentare più approfonditamente.
Il thread si trova come sempre srotolato qui: facebook.com/fabio.sabatini
Attenzione, c'è un refuso: qui volevo scrivere "aumento del 60% delle assunzioni a tempo indeterminato".
Attenzione, c'è un refuso: nei risultati volevo scrivere "aumento del 60% delle assunzioni a tempo INdeterminato", non "determinato" come ho scritto nel tweet numero 13.
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