Thread by @dottorpax

Il problema maggiore nell'insegnamento della matematica è che quasi mai viene introdotta per quello che è: un linguaggio, forse l'unico linguaggio veramente universale.
Come ricorderete, Galileo sosteneva che il libro della natura è scritto in lingua matematica, ma si potrebbero

citare Fibonacci, Cardano, Newton, Laplace, Wittgenstein e tantissimi altri in linea con una simile visione.
La matematica non è un insieme assurdo di regole da imparare a memoria. La matematica è un modo di rappresentare e di raccontare il mondo, trasformandolo, quando serve, in

un puro oggetto del pensiero, ma capace, quando diventa necessario, di riportare il tutto al tangibile, di sviluppare applicazioni fondamentali.
Nei secoli la matematica è diventata lingua chiave della scienza. Senza la matematica, la fisica, la chimica, la biologia,

l'informatica e tutte le altre discipline scientifiche sarebbero mute.
Possibile tediare i bambini con tabelline su tabelline e non spiegare mai il significato profondo delle operazioni fondamentali? Cos'è un'addizione? È come voler imparare l'Italiano da qualcuno che ti butta

lì parole a caso, senza costrutto logico.
Il logaritmo non è una perversione dei matematici, è uno strumento che permette di tradurre l'addizione in una moltiplicazione, e viceversa, secondo la necessità. È un modo di descrivere i processi di crescita, in biologia come

in finanza.
La trigonometria non è una congerie di relazioni inutili tra angoli, ma un dizionario che permette di passare dalla lingua della geometria a quella dell'analisi, un ponte che collega spazi dimensionali diversi.

Saper risolvere un polinomio non serve a rendere felice la vostra professoressa delle superiori, ma è qualcosa di fondamentale in ingegneria, in informatica, in statistica, in fisica, in chimica, in geologia.
Ecco, perché non presentare esempi che spieghino quelle equazioni?

Perché ammorbare i ragazzi con tavole di soluzioni degli integrali, senza dare la minima intuizione del significato di integrale.
Perché non perdere ore a parlare dei tipi di infinito? Perché non mostrare la bellezza dei numeri perfetti, e magari parlare anche dei socievoli?

Perché non mostrare anche le "debolezze" della matematica, ossia quegli strumenti andati persi, snobbati dalla storia, cui sono stati preferiti altri approcci?
Perché non parlare dell'evoluzione del pensiero matematico? Perché ignorare la logica o la probabilità?

Tutti sono portati per la matematica, così come tutti imparano la propria lingua madre. Ma come ogni linguaggio, la matematica richiede tanti esempi, errori e frasi senza senso. E solo dopo, quando si è in grado di parlare un minimo, si può passare alla grammatica e alle regole.