Thread by @FabbioSabatini

Avete presente i film di guerra? Quelle scene crude sugli ospedali da campo, in cui i medici stabiliscono con uno sguardo chi valga la pena curare e chi no? A chi ha poche speranze di sopravvivere, una dose di morfina e via.

[thread sul perché bisogna fermarsi per un po' 👇]

Impressionante ma non troppo, perché per noi europei è sempre stata niente altro che fiction. Cose del genere qui non possono capitare.

E invece.

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Le Raccomandazioni per l'ammissione e la sospensione dei trattamenti intensivi della Società Italiana di Anestesia Rianimazione e Terapia Intensiva nell'emergenza #coronavirus ci fanno capire che sul piano sanitario siamo in uno scenario di guerra: bit.ly/2TPVqpR.

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Nelle prossime settimane si verificherà un aumento dei casi di insufficienza respiratoria "di tale entità da determinare un enorme squilibrio tra le necessità cliniche reali della popolazione e la disponibilità di risorse intensive".

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Significa che i contagiati che avranno bisogno di respirazione assistita nei reparti di rianimazione saranno molto più numerosi dei posti disponibili.

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"In tale scenario sarà necessario stabilire l'accesso alle cure intensive (e la dimissione) anche in base a un criterio il più possibile condiviso di giustizia distributiva e di appropriata allocazione di risorse sanitarie limitate".

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Bisogna "privilegiare la maggiore speranza di vita". Questo comporta che non si debba "necessariamente seguire un criterio di accesso alle cure intensive di tipo “first come, first serve".

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Tradotto: si suggerisce l'ammissione alla terapia intensiva solo per chi ha una maggiore speranza di vita.

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"La disponibilità di risorse non entra solitamente nelle scelte del singolo caso, finché le risorse non diventano così scarse da non consentire di trattare tutti i pazienti che potrebbero ipoteticamente beneficiare di uno specifico trattamento clinico."

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"Può rendersi necessario porre un limite di età all'ingresso in TI. Non si tratta di compiere scelte di valore, ma di riservare risorse che potrebbero essere scarsissime a chi ha più probabilità di sopravvivenza e a chi può avere più anni di vita salvata".

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"In uno scenario di saturazione totale delle risorse intensive, decidere di mantenere un criterio di "first come, first served" equivarrebbe comunque a scegliere di non curare gli eventuali pazienti successivi che rimarrebbero esclusi dalla Terapia Intensiva".

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"La presenza di comorbidità e lo status funzionale devono essere valutati, in aggiunta all'età anagrafica. Un decorso relativamente breve in persone sane può diventare più lungo e quindi più resource consuming nel caso di pazienti anziani, fragili o con comorbidità severa".

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Capite ora perché dovete restare a casa?

La gravità e la letalità delle polmoniti causate dal #covid19 è troppo elevata. Siamo solo all'inizio e il nostro sistema sanitario è già prossimo alla saturazione.

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Non ci sono le risorse per curarci tutti insieme e non si possono aumentare le risorse in così breve tempo.

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Se arriviamo in ospedale in condizioni già critiche, o se abbiamo una bassa speranza di vita, i sanitari potrebbero essere costretti a fare la difficilissima scelta di non curarci.

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Se siamo già in terapia intensiva ma c'è bisogno di far posto a un bambino, i sanitari potrebbero essere costretti a dimetterci.

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Fermatevi un momento.

Smettete di comportarvi come niente fosse.

Limitate le vostre interazioni sociali a quelle strettamente necessarie.

Con calma e senza panico. Per poco tempo. Per il vostro bene e per il bene comune.

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Post scriptum: il thread si trova come sempre srotolato qui facebook.com/fabio.sabatini
Grazie per la pazienza.