Partiamo dal principio, inutile dire che l'avvento di internet prima e dei social ha cambiato radicalmente il ns. modo di rapportarci con i ns. simili, con i media, con la politica.
Molto spesso sentiamo parlare del concetto di neutralità della rete #NetNeutrality ovvero obbligare i fornitori di connettività a garantire senza limitazioni di accesso e velocità a qualsiasi servizio o piattaforma internet e/o senza avantaggiare un fornitore rispetto ad un altro
Cosa c'entro questo con i social?
Mi sono chiesto tante volte se i social con le loro piattaforme dovessero anch'essi garantire una sorta di neutralità dei contenuti e far circolare liberamente il "pensiero" degli utenti.
La risposta che mi sono sempre dato è no, per una serie
di motivi che vado ad elencare: 1- sono delle aziende private che fanno business principalmente con pubblicità e con i ns. dati; 2- devono moderare nei limiti per mantenere un equilibrio di interazione ed avere una base utente stabile (in crescita) nel tempo;
3- devono adeguarsi alla legislazione in cui operano (parte molto dolente a mio parere) 4- devono tutelarsi vedi sopra con condizioni contrattuali che gli permettano ampi margini d'azione nei confronti degli utenti.
Ma sarebbe possibile evitare per esempio quest'ultimo punto?
Secondo me no e vi spiego il perché.
Partiamo dall'assunto che i social sono dei media tanto quanto tv e giornali.
Quest'ultimi hanno sempre un editore che ne detta la linea per mezzo del/i direttore/i che scelgono i contenuti da mostrare al pubblico e il modo in cui farlo.
Quindi la sospensione o la rimozione di un contenuto social potrebbe essere equivalente alla scelta di non mostrare un contenuto ecc.
Ma non vedo nessuno che si strappa le vesti sulla pubblica piazza, questo perché il più delle volte non ne veniamo a conoscenza salvo polemica...
Certo sui social ne veniamo a conoscenza perché potrebbe essere un ns. contenuto o il contenuto di qualcuno che seguiamo, o un politico, un pseudo influencer ecc.
E quindi subito tiriamo in ballo il #freespeech, i #regimi, la #censura.
Ma è davvero cosi?
La #Libertà di espressione e di manifestazione del pensiero sono garantite da moltissime costituzioni, Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, Cedu ecc.
Ma tale libertà come tutte le altre ha sempre dei limiti dettate dalle convenzione (costituzione) in essere.
Quello che per esempio la costituzione italiana potrebbe limitare in italia (es. apologia del #fascismo) potrebbe non essere limitata in un altra.
Quindi potremmo avere che un cittadino italiano non può inneggiare al fascismo (giustamente) e da qualche altra parte nel mondo si.
Idem per le idee e le dichiarazioni dei politici, che dato i loro ruolo e la loro influenza nella società viene dato ampia concessione di espressione e di libertà tali da poter travisare la realtà, da poter diffondere #fakenews da incitare alla rivolta come accaduto con #Trump.
Ecco il ban di Trump a mio modesto parere è sacrosanto e legittimo.
C'è chi sostiene per esempio che è tardivo e arriva adesso che Trump ha perso le Elezioni.
Quest'ultimo punto dobbiamo tenerlo bene a mente.
Trump ha usato i social per la sua propaganda e per dileggiare i suoi
avversari politici sia interni che esterni, per minacciare altre nazioni, per diffondere fake news e cercare di indirizzare il voto a suo favore, ecc.
E non è mai subito il ban direte voi.
Esatto ma il ban arriva per la mancata rimozione di un contenuto video (#CapitolHill) .
Quindi Trump poteva tranquillamente continuare a diffondere le sue teorie complottiste eliminando quel contenuto, in questo caso è lui che va allo scontro (che dura da un pò, data la sua battaglia contro i social) pensando di essere sempre deus ex machina.
Grazie o per colpa di Trump un social come Twitter è persino dovuto correre ai riparire inserendo etichette su fake news per il risultato delle elezioni.
Ovvero un'azienda privata che in brevissimo tempo riesce in qualche modo a porre un freno ad una condotta disdicevole per un
politico.
Laddove la politica stesso fino ad oggi non ha ancora posto rimedio. #impeachement o meno, articolo 25 ecc. Trump è ancora lì.
Ma come è possibile risolvere problematiche del genere senza riporre questa scelta/potere nelle mani di un privato?
Basterebbe fare il social
di stato per esempio (ah se mi legge Franceschini) in cui la legge decide le regole del gioco oppure creare delle normative ad hoc per regolamentare cosa è possibile fare o meno.
Quindi avremmo delle leggi che dovrebbero stabilire quando una piattaforma può limitare, eliminare
un contenuto.
Leggi che cambierebbero di Nazione in nazione e comne detto prima rischierebbero di limitare e discriminare in questo caso una parte di popolazione mondiale rispetto ad un'altra.
Quindi queste strade sono impraticabili.
Ma c'è quasi sempre un ma...
Prendiamo per ipotesi la possibilità di creare un organismo sovranazionale (tipo Onu) che decida i principi generali a cui tutti si debbano adeguare, che abbia un comitato che esamini in tempi celeri eventuali controversie e che la decisione sia applicata dal social.
Ecco secondo
me questa è l'unica strada praticabile non agevole sicuramente perché ci sarà sempre qualcuno che non sarà soddisfatto del risultato, che si troverà in paese e con regimi che si opporranno.
Ma dobbiamo sicuramente ragionare in ottica sovranazionale, perché siamo cittadini del
mondo, e quello che succede nel resto del globo è anche affare nostro.
Forse sono stato un po' prolisso ed diventato quasi un papiro, spero però che possa servire a qualcuno come spunto e/o per aprire un dibattitato serio anche nelle opportune sedi (speranza vana???).
Questa è una delle tante storie legate al dramma del #covid...
Una storia/esperienza a lieto fine perché il protagonista (suo malgrado) ne viene fuori e riesce a documentare l'inferno che ha visto, sentito e vissuto.
È il racconto di chi ha provato sulla propria pelle la 1/3
pericolosità di questo virus subdolo saltando solo la fase "peggiore" dell'intubazione.
Non ci racconta come hanno vissuto tutto questo i familiari ma non penso sia difficile da immaginare.
Penso alle varie polemiche tra cui la mail e il richiamo di un noto gruppo ospedaliero.2/3
O ai tanti personaggi con un seguito che distribuiscono le loro fantasiose teorie su questo virus morto in estate tra una prostatite e un ballo in discoteca.
Speriamo che rimanga traccia nei ricordi di tutti noi di questa terribile tragedia.
Si muore non importa se per/con covid.
Mio figlio 2o anno della primaria è in isolamento fiduciario da 10gg per un caso accertato nella sua classe.
Da stamattina alle 08:00 attaccati al 1/4
al telefono per richiedere il tampone senza successo.
Venendo rimbalzati da ats, medico, scuola ecc.
Quindi si fa un protocollo dove viene specificato che si può uscire dall'isolamento fiduciario effettuando il tampone e poi quest'ultimo è un miraggio.
Con operatori vari che 2/4
che cercano di dire la loro senza nessun criterio di omogeneità.
Si ma suo figlio è asintomatico, si ma non è un contatto stretto, ecc.
Ci ritroviamo con un bambino isolato dai fratelli, dai nonni che allo scoccare del 14mo giorno tornerà a scuola con tutta la sua classe
3/4
Vi voglio raccontare un po' della mia #vita in questa #pandemia senza fine.
Io sono quello sfigato/fortunato che è riuscito perfino a fare una polmonite (tampone questo sconosciuto) al 20/02 prima dell'esplosione definitiva dei contagi.
1/17
Era la seconda in 2 anni... la sfiga ci vede benissimo.
Da quel momento come tutti ci siamo dovuti adattare ad una vita e ad un nuovo modo di vivere. #DAD per i ragazzi e #Smartworking per noi.
Fortunatamente vuoi per il tipo di lavoro vuoi perché ci siamo sempre organizzati 2/17
nel poter lavorare ovunque ed essere sempre raggiungibili, con i recapiti dell'ufficio (utilizziamo dei numeri sip/voip), con il lavoro tutto su cloud.
Però una cosa non puoi gestire o meglio non puoi farlo bene o come vorresti (noi non ci siamo riusciti) ovvero coinciliare 3/17
Perché?
Smettiamo di essere cittadini e diventiamo tifosi di cialtroni, di scappati di casa, di populisti, di sovranisti... che con le loro soluzioni, e idee politiche ed economiche vogliono renderci come il Venezuela 🇻🇪 (non citatelo ad un presidente di comm. che parte il click)
Perché pendiamo dalle labbra di oratori che non hanno gestito nemmeno il banchetto delle vendite di beneficenza all’oratorio...
Quando abbiamo abdicato al nostro status di cittadini?
E perché?
Perché aspettiamo il Bertolaso di turno che venga come la manna dal cielo a risolvere i
#longthread
È da qualche tempo che osservo la deriva/spirale d'odio in cui ci stiamo man mano avvitando.
Ci si rifugia dietro la libertà di pensiero e di espressione per poter dire qualsiasi cosa, incuranti del male, delle ferite che quelle parole scritte o pronunciate provochino
Perché ci sentiamo in dovere di esternare con il mondo il nostro pensiero?
Perché a prescindere della posizione occupata all'interno della società non riusciamo a valutarne l'impatto?
Siamo nell'era della comunicazione e imho stiamo sbagliando qualcosa.
Non è più dialogo ma tanti
monologhi con un IO.
Abbiamo smarrito il noi
Siamo sempre in contrapposizione con qualcuno o con con qualcosa.
Siamo delle fazioni che cercano di emergere, di primeggiare a discapito delle altre.
La parola comunità e quasi diventata un termine anacronistico.
Vedo gente ostentare