Riporterò i passaggi più importanti del suo intervento.👇
#Draghi: "La guerra in #Ucraina è giunta al suo 85esimo giorno. La speranza da parte dell'esercito russo di conquistare vaste aree del Paese in tempi brevi si è scontrata con la convinta resistenza del popolo ucraino".
#Draghi: "La Federazione Russa si è ritirata da ampie porzioni del territorio ucraino per concentrare le sue forze nell'area orientale del Paese. Anche qui l'avanzata russa procede molto più lentamente del previsto. Nell'ultima settimana le forze ucraine hanno ripreso il
controllo di #Kharkiv nell'est del Paese, la seconda città per popolazione in #Ucraina".
#Draghi: "L'esercito ucraino ha finora respinto i tentativi da parte russa di attraversare il fiume Seversky Donets e dunque di accerchiare #Severodonetsk, a circa 100 km a nord-ovest di Luhansk. Nel sud-est dell'#Ucraina l'offensiva russa si è trasformata in un'occupazione
militare: a #Kherson le forze 🇷🇺 hanno lasciato alla Guardia nazionale russa il presidio dell'area. Il 1° maggio la città ha adottato il rublo russo ed è stata agganciata alla rete di tlc russa Rostelecom, un segnale di un progressivo radicamento della Russia nell'area".
#Draghi: "L'attività dell'aviazione e i lanci missilistici russi continuano su #Mariupol e nell'area del #Donbass. Secondo lo Stato maggiore ucraino, le forze russe stanno cercando di annettere nuovi territori negli oblast di #Donetsk e #Luhansk".
#Draghi: "Il costo dell'invasione russa in termini di vite umane è terribile. Le ricostruzioni con immagini satellitari hanno individuato 9mila corpi in quattro fosse comuni nei dintorni della città di #Mariupol. La scorsa settimana sono state ritrovate fosse comuni a #Kyiv dopo
quelle scoperte in altri luoghi liberati dall'occupazione russa, ad esempio a #Bucha e #Borodyanka. L'Italia ha offerto il suo sostegno al governo ucraino per indagare su possibili crimini di guerra".
#Draghi: "La nostra ambasciata ha ripreso la sua attività a #Kyiv. Ringrazio ancora una volta l'ambasciatore Zazo e tutto il personale dell'ambasciata per spirito di servizio, professionalità e grande grande coraggio dimostrati".
#Draghi: "Al 3 maggio, il numero di sfollati interni è arrivato a 7,7 milioni. Circa 6 milioni, soprattutto donne e minori, hanno lasciato l'Ucraina per andare in Paesi vicini. Sono quasi 14 milioni i residenti che hanno dovuto lasciare le proprie case, quasi un cittadino su 3".
#Draghi: "Oltre 116mila ucraini sono arrivati in Italia, di cui 4mila minori non accompagnati. Finora abbiamo inserito 22.792 studenti ucraini nelle scuole italiane. Di questi la maggior parte sono bambine e bambini delle scuole primarie. Desidero ringraziare il ministro Bianchi
, il personale della scuola, e tutte le bambine e i bambini italiani per questa meravigliosa manifestazione di amore e di efficienza collettiva. Grazie anche alla Prot. Civili, gli enti del terzo settore, e tutti i cittadini italiani impegnati nell'accoglienza dei rifugiati".
#Draghi: "L'Italia è orgogliosa di voi: della vostra umanità, della vostra solidarietà, della vostra accoglienza".
#Draghi: "Alla crisi umanitaria rischia di aggiungersi anche una crisi alimentare. Russia e Ucraina sono tra i principali fornitori di cereali a livello globale. Da soli sono responsabili di più del 25% delle esportazioni globali di grano: 26 Paesi dipendono da loro per più di
metà del loro fabbisogno. Le devastazioni belliche hanno colpito la capacità produttiva di vaste aree dell'Ucraina. A ciò si aggiunge il blocco, da parte dell'esercito russo, di milioni di tonnellate di cereali nei porti ucraini del Mar Nero e del Mar d'Azov.
La guerra in #Ucraina minaccia la sicurezza alimentare di milioni di persone, anche perché si aggiunge alle criticità già emerse durante la pandemia".
#Draghi: "La riduzione delle forniture dei cereali, e il conseguente aumento dei prezzi, rischia di avere effetti disastrosi: in particolare per alcuni Paesi dell?Africa e del Medio Oriente, dove cresce il pericolo di crisi umanitarie, politiche, sociali".
#Draghi: "Abbiamo stanziato oltre 800 milioni di euro in assistenza per i profughi: circa 300 milioni fanno parte dell'ultimo dl Aiuti. Siamo un Paese ospitale: lo stiamo dimostrando, intendiamo continuare a farlo".
#Draghi: "L'Italia ha inoltre stanziato 110 milioni di euro in sovvenzioni al bilancio del governo ucraino per la gestione dell'emergenza, a cui si aggiungono fino a 200 milioni in prestiti. Finanziamo con 26 milioni le attività di varie organizzazioni internazionali attive
in Ucraina e nei Paesi limitrofi".
#Draghi: "Per impedire che la crisi umanitaria continui ad aggravarsi, dobbiamo raggiungere il prima possibile un cessate il fuoco e far ripartire con forza i negoziati: è la posizione dell'Italia ed è un'aspirazione europea, che ho condiviso con il presidente #Biden e i leader
politici del Congresso durante la mia recente visita a Washington. In questi incontri ho riscontrato un apprezzamento universale per la solidità della posizione italiana, fermamente ancorata nel campo trans-atlantico e nell'Unione Europea. Questa posizione ci permette di essere
in prima linea, con credibilità, senza ambiguità, nella ricerca della pace. Da questo punto di vista il colloquio tra il capo del Pentagono Austin con il ministro della Difesa russo Shoigu del 13 maggio rappresenta un segnale incoraggiante: si tratta della prima telefonata
dall'inizio della guerra".
#Draghi: "Ieri la Federazione Russa ha comunicato al nostro ambasciatore a Mosca l'espulsione di 24 diplomatici italiani. È un atto ostile che ricalca decisioni simili prese nei confronti di altri Paesi europei, e che risponde però ad espulsione di diplomatici russi da parte
dell'Italia e di altri Paesi europei. È essenziale comunque mantenere canali di dialogo con la Federazione Russa: è soltanto da questi canali che potrà emergere una soluzione negoziale".
#Draghi: "L'Italia si muoverà a livello bilaterale e insieme ai partner europei, e agli Alleati, per cercare ogni possibile opportunità di mediazione. Ma dovrà essere l'Ucraina, e nessun altro, a decidere che pace accettare. Anche perché una pace che non fosse accettabile da
parte dell'Ucraina non sarebbe neanche sostenibile".
#Draghi: "A fine giugno si terrà anche il Consiglio Europeo in cui affronteremo anche la questione dell'adesione dell'Ucraina all'UE. Come ho detto in quest'Aula: l'Italia è favorevole al suo ingresso. Ad inizio luglio sarò ad Ankara, per il vertice bilaterale con la #Turchia, il
primo di questo tipo da 10 anni. In questo incontro discuteremo delle prospettive negoziali e diplomatiche del conflitto, e del rafforzamento dei rapporti fra Italia e Turchia. Se oggi possiamo parlare di un tentativo di dialogo è grazie al fatto che l'Ucraina è riuscita a
difendersi in questi mesi di guerra".
#Draghi: "L'Italia continuerà a sostenere il governo ucraino nei suoi sforzi per respingere l'invasione russa. Lo faremo in stretto coordinamento con i nostri partner europei. Ne va non solo del legame trans-atlantico, ma anche della lealtà all'UE. Il governo ha riferito più
volte sul tema al Copasir e ha sempre riscontrato la coerenza del sostegno offerto rispetto alle indicazioni e agli indirizzi del Parlamento".
#Draghi: "Al tempo stesso dobbiamo continuare a tenere alta la pressione sulla Russia attraverso le sanzioni, perché dobbiamo portare Mosca al tavolo dei negoziati. Le misure fin qui approvate hanno avuto già un impatto significativo sull'economia russa, che sarà ancora più forte
nei prossimi mesi. Secondo le previsioni del FMI, il PIL russo calerà dell'8,5% quest'anno, il tasso di inflazione raggiungerà il 21,3%, l'indice della Borsa di Mosca ha perso 1/3 del valore rispetto a metà febbraio, prima dell'invasione".
#Draghi: "L'UE è al lavoro per un sesto pacchetto di sanzioni che l'Italia sostiene con convinzione: la lista degli interventi prevede misure legate al petrolio, restrizioni per alcuni istituti finanziari, l'ampliamento della lista di individui sanzionati".
#Draghi: "L'attività di deterrenza nei confronti della Russia comprende anche l'intensificarsi delle operazioni della #NATO. Il Comandante supremo alleato ha rafforzato il livello di risposta lungo il fianco orientale: uno sforzo a cui l'Italia contribuisce con 2500 unità. Nel
medio periodo siamo pronti a rafforzare ulteriormente il nostro contributo in #Ungheria e #Bulgaria, rispettivamente con 250 e 750 unità, in linea con l'azione dei nostri Alleati. Valutiamo infine la possibilità di sostenere la #Romania nell'attività di sminamento marittimo
del Mar Nero e la #Slovacchia nella difesa anti-aerea".
#Draghi: "Il crescere della minaccia russa ha spinto la #Svezia e la #Finlandia a fare domanda per aderire alla #NATO. L'Italia appoggia con convinzione questa richiesta, come ho avuto modo di dire ieri alla premier finlandese #SannaMarin durante il nostro incontro bilaterale".
#Draghi: "È necessario affiancare alla #NATO una vera e propria Difesa comune europea, complementare all'Alleanza Atlantica. Il primo passo dev'essere la razionalizzazione della spesa militare in Europa, la cui distribuzione è inefficiente. Nel mio recente intervento al
Parlamento Europeo di Strasburgo ho lanciato la proposta di una Conferenza Europea, che abbia l'obiettivo di iniziare un coordinamento per i nostri investimenti in sicurezza".
#Draghi: "Migliorare le nostre capacità di difesa non basta per costruire una pace duratura, una coesistenza pacifica. Come dichiarato dal presidente #Mattarella, nel lungo termine servirà uno 'sforzo creativo' per arrivare ad una conferenza internazionale sul modello degli
accordi di #Helsinki del 1975. Una volta ottenuto il cessate il fuoco e conclusi i negoziati tra #Kyiv e Mosca, occorrerà costruire un quadro internazionale 'rispettoso e condiviso', per usare le sue parole. Questa Conferenza dovrà essere l'obiettivo, come fu per Helsinki, di
avvicinare Paesi che oggi sono distanti e rendere duraturo il processo di distensione. Tra i principi di Helsinki c'erano il rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli, il non ricorso alla minaccia o all'uso di forza contro l'integrità territoriale, e l'indipendenza
politica di qualunque Stato. Sono valori con cui l'Italia si identifica pienamente e che vogliamo vedere al centro della vita del continente europeo e del mondo".
#Draghi: "Il governo ha intenzione di continuare ad impegnarsi per far fronte alle altre crisi che derivano o sono aggravate dalla guerra in #Ucraina. Il conflitto ha messo in luce le fragilità della politica energetica degli ultimi anni e reso ancora più evidente la necessità di
diversificare i nostri fornitori. Ci siamo mossi rapidamente per ridurre la quota di gas naturale che importiamo dalla Russia, che nel 2021 è stata circa il 40% del totale. Il nostro obiettivo è non solo incrementare le forniture di gas naturale di cui abbiamo bisogno come
combustibile di transizione - e insisto su transizione - ma anche investire in questi Paesi per aumentare la produzione di energie rinnovabili. L'intesa che abbiamo firmato ad aprile con l'Algeria, ad esempio, prevede un sostegno allo sviluppo di energia rinnovabile e di
tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio. Prevede inoltre lo sviluppo di progetti di reti di trasmissione dell'energia elettrica in Algeria e di inter-connessione elettrica tra Algeria e Italia".
#Draghi: "Il governo si è mosso con la massima determinazione per eliminare i vincoli burocratici che limitano l'espansione delle rinnovabili in Italia. L'energia rinnovabile resta infatti l'unica strada per affrancarci dall'importazione di combustibili fossili e raggiungere un
modello di crescita davvero, davvero sostenibile".
#Draghi: "Le stime del governo indicano che potremo renderci indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024. I primi effetti di questo processo si vedranno già alla fine di quest'anno. Durante la mia visita a Washington ho condiviso con il presidente #Biden la strategia
energetica italiana. Ci siamo detti d'accordo sull'importanza di preservare gli obiettivi sul clima: un impegno che l'Italia intende mantenere".
#Draghi: "Il governo ha adottato misure molto significative per tutelare le imprese e le famiglie dai rincari energetici: i provvedimenti ammontano a circa 30 miliardi di euro solo per quest'anno per mitigare gli aumenti dei prezzi dei carburanti e ridurre le bollette. Abbiamo
destinato i nostri aiuti soprattutto alle fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare alle famiglie a basso reddito, e abbiamo aiutato i settori produttivi più in difficoltà come le imprese ad alta intensità energetica. Ora è importante che si trovino a livello
europeo soluzioni strutturali, che superino le distorsioni presenti nei mercati dell'energia. La Commissione Europea ha presentato ieri il piano Repower EU che sarà al centro del prossimo Consiglio Europeo straordinario. C'è bisogno di risposte immediate e coraggiose per
alleviare l'impatto della crisi sulle nostre economie".
#Draghi: "Dobbiamo agire con la massima urgenza per evitare che il conflitto in #Ucraina provochi crisi alimentari. Nella mia recente visita negli USA ho discusso col presidente #Biden dell'urgenza di un'azione coordinata, un tema sollevato anche dalla presidenza tedesca del G7.
Al presidente #Biden ho chiesto sostegno per un'iniziativa condivisa fra tutte le parti che sblocchi immediatamente i milioni di tonnellate di grano bloccato nei porti del sud dell'Ucraina. In altre parole: occorre che le navi che portano questo grano siano lasciate passare e se
i porti sono stati, come si dice, minati dall'esercito 🇺🇦, siano sminati a questo proposito. Tutte le parti in causa dovrebbero aprire una parentesi di collaborazione per evitare una crisi umanitaria che farebbe morire milioni e milioni di persone nella parte + povera del mondo".
#Draghi: "Grazie al Parlamento, alla maggioranza, alla principale forza di opposizione, per il sostegno che avete dato al governo nell'affrontare questa crisi. La risoluzione approvata a larghissima maggioranza che ha impegnato il governo, tra l'altro, a sostenere dal punto di
vista umanitario, finanziario e militare l'Ucraina, a tenere alta la pressione sulla Russia, anche attraverso a sanzioni, a ricercare una soluzione negoziale, ha guidato in modo chiaro, molto chiaro, l'azione di governo e rafforzato la nostra posizione a livello internazionale.
Il governo intende muoversi, continuare a muoversi, nel solco di questa risoluzione. Grazie, grazie". steadyhq.com/it/dangelodario
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1/12 #Draghi continua a tenere la barra dritta.
Lo ha fatto anche oggi, in Aula, sfidando con la serenità dello statista i critici senza futuro.
Al netto di polemiche sterili ha ribadito che la sua posizione sull'#Ucraina, quella del governo, dell'Italia, non cambiano.
2/12
Fin dai primi giorni della guerra, il presidente del Consiglio ha fissato come obiettivo dell'Italia il raggiungimento di un cessate il fuoco:
"Presidente #Putin, la chiamo perché voglio parlare di pace", disse al telefono #Draghi.
Era il 31 marzo.
3/12
Sarebbe bastato prestare attenzione alle dichiarazioni del premier per risparmiarsi sortite politicamente senza senso, come le "3 proposte concrete" elencate oggi da #Salvini in #Senato.
#Salvini: "Grazie presidente #Draghi. Grazie per le sue parole di pace, sia a Washington che oggi in Aula, condivise con tutti penso. A quasi tre mesi dall'inizio del conflitto chi continua a parlare solo di armi, guerra, armi, guerra...non fa il bene dell'#Ucraina, del mondo
intero e dell'Italia, perché qui noi siamo stipendiati dal popolo italiano. Quindi è giusto salvare vite nei Paesi vicini a noi ma abbiamo il dovere di fare anche l'interesse nazionale italiano. E far cessare la guerra il prima possibile significa salvare posti di lavoro in 🇮🇹".
#Salvini: "Presidente #Draghi, lei ha detto: 'Sarebbe bello che #Biden chiedesse a #Putin...lo chieda Lei: chieda Lei lo sblocco delle navi, lo sblocco dei porti, il ritorno all'esportazione e alla produzione di grano e mais ai Paesi africani. E sono convinto che alla sua
#MaiaSandu, presidente della #Moldova, intervenendo alla plenaria dell'Europarlamento ha chiesto il ritiro delle truppe russe dalla #Transnistria.
Il suo è stato un discorso molto importante: ecco i passaggi cruciali.👇
Rivolgendosi alla presidente #Metsola, #MaiaSandu ha detto che la #Moldova in 🇪🇺 si sente "in famiglia". Poi ha ringraziato per il sostegno "fondamentale per mantenere la Moldova sul suo cammino democratico e sorreggere le aspirazioni del nostro popolo a vivere in pace".
#MaiaSandu ha usato parole dure nei confronti della #Russia, sostenendo che la guerra contro l'#Ucraina "ci fa tornare indietro di un secolo nella storia".
Ha anche raccontato di aver sentito dal suo ufficio, la mattina del 24 febbraio, le bombe che colpivano #Odesa.
Ecco le dichiarazioni più importanti dei due leader.👇
#Draghi: "La richiesta di adesione alla #NATO è una chiara risposta all'invasione russa dell'#Ucraina e alla minaccia che rappresenta per la pace in Europa, per la nostra sicurezza collettiva. L'Italia appoggia con convinzione la decisione della #Finlandia e della #Svezia".
#Draghi: #Finlandia e #Svezia sono "due Stati membri UE che già cooperano strettamente con la #NATO, della quale condividono i valori fondanti e di cui contribuiranno a rafforzare le capacità. Siamo d'accordo sul rendere le procedure per l'adesione il più celeri possibile".
"#Eni, in vista delle imminenti scadenze di pagamento previste per i prossimi giorni, ha avviato in via cautelativa le procedure relative all’apertura presso Gazprom Bank dei due conti correnti denominati K, uno in euro ed uno in #rubli, indicati da Gazprom Export secondo
una pretesa unilaterale di modifica dei contratti in essere, in coerenza con la nuova procedura per il pagamento del gas disposta dalla Federazione Russa. Eni, tuttavia, ha già da tempo rigettato tali modifiche. Pertanto l’apertura dei conti avviene su base temporanea e senza
pregiudizio alcuno dei diritti contrattuali della società, che prevedono il soddisfacimento dell’obbligo di pagare a fronte del versamento in euro. Tale espressa riserva accompagnerà anche l’esecuzione dei relativi pagamenti.
La decisione, condivisa con le istituzioni italiane, è
1/20
Può Recep Tayyip #Erdogan bloccare l'adesione di #Finlandia e #Svezia alla #NATO?
Domanda molto più che teorica, viste le ultime dichiarazioni del Sultano, nelle ultime ore pronto ad assicurare che la #Turchia "non cederà" sulla questione del loro ingresso nell'Alleanza.
2/20
Premessa. #Erdogan accusa i 2 Paesi di "supporto ai terroristi del Pkk". Nel mirino la concessione di asilo politico ai cittadini 🇹🇷 di etnia curda, oltre che l'ospitalità offerta ai seguaci del predicatore Fethullah #Gulen, per Ankara mandante del fallito golpe del 2016.
3/20 #Erdogan ha definito la #Svezia come un "vivaio" per le organizzazioni terroristiche, aggiungendo che "nessuno di questi Paesi ha un atteggiamento chiaro e aperto. Come possiamo fidarci di loro?".