#MdT 17/05/1976 - Un data storica. Alla Corte d’Assise di Torino inizia il processo contro 46 persone (tra loro Renato Curcio, Alberto Franceschini, e Prospero Gallinari) accusate principalmente del seguente capo d’imputazione. 
#MdT 17/05/1976 - In apertura di processo però avviene un fatto imprevisto, uno degli imputati, Maurizio Ferrari legge, a nome di tutti gli imputati, un comunicato scritto.
Le BR si qualificano quindi come soggetto in possesso della competenza giuridica necessaria per sfidare lo “Stato Imperialista delle Multinazionali, un regime capitalista di fatto pilotato dalle grandi imprese multinazionali, di cui lo Stato italiano sarebbe solo un’emanazione”
Un comunicato che getta l’aula in uno scompiglio generale. Con un contenuto minaccioso per la prima volta un imputato si dichiara responsabile (non colpevole) del capo d’imputazione, ma non vuole difendersi e nemmeno essere difeso.
#MdT 24/05/1976 – Tra due giorni ci sarà la seconda udienza. Accade l’inverosimile. Tutti i difensori d’ufficio nominati rimettono il loro mandato. Il presidente della Corte incarica allora della difesa d’ufficio il presidente dell’Ordine degli avvocati di Torino Fulvio Croce.
#MdT 25/05/1976 – Dopo l’incarico dato al presidente dell’Ordine degli avvocati Fulvio Croce, oggi all’udienza il brigatista Maurizio Ferrari ha letto un comunicato di minaccia. "Non sapete cosa state rischiando", rivolto agli avvocati.
Il processo proseguì per oltre un anno con continue interruzioni. Incidenti provocati dai terroristi. In aula persone che al grido di “Bandiera Rossa” dava modo ai brigatisti di iniziare canti di protesta e non solo. Urla, scarpe lanciate, interruzioni continue. Un caos.
E ogni volta minacce agli avvocati delegati di volta in volta da Fulvio Croce, presidente dell’Ordine degli avvocati. Lui stesso si era nominato difensore d’ufficio di Renato Curcio. Che lo aveva più volte minacciato.
#MdT 28/04/1977 – E’ passato un anno. Il terrorismo psicologico ha prodotto i suoi effetti. 210 rifiuti tra gli avvocati. 40 estrazioni andate a vuoto nel reperimento dei giudici popolari. Hanno paura. Tutti tranne Fulvio Croce che come ogni mattina sta per entrare in ufficio.
#MdT 28/04/1977 –Nell’androne del palazzo qualcuno gli grida “Avvocato”. Fulvio non fa in tempo neppure di girarsi. Viene raggiunto da 5 colpi di pistola (P38) sparati da un commando di tre persone.Curcio l’aveva detto e ripetuto: “Questo processo non si deve fare. Attenti a voi”
#MdT 28/04/1977 – Ore 15.35. Severina è la moglie di Fulvio. Riceve una telefonata “Signora, venga subito in via Perrone. E’ accaduto un incidente a suo marito”. Severina mette il soprabito. Sa cosa l’aspetta, lo ha sempre saputo da quando suo marito aveva accettato l'incarico
Durante il processo le Brigate Rosse ferirono giornalisti come Montanelli, Valerio Bruno, Emilio Rossi. Uccisero il direttore de La Stampa Carlo Casalegno, il magistrato Riccardo Palma, gli agenti di custodia Lorenzo Cotugnoe Francesco Di Cataldo e il maresciallo Rosario Berardi
Ricordate il comunicato iniziale dove le Br rifiutavano di essere difese? Il processo si bloccò finchè l'avv. Vittorio Chiusano elaborò una
formula entrata nella storia del diritto italiano. L'avvocato della difesa poteva essere semplicemente garante del rispetto del rito,
formula entrata nella storia del diritto italiano. L'avvocato della difesa poteva essere semplicemente garante del rispetto del rito,
Il 23 giugno del 1978, il processo si concluderà con condanne di colpevolezza per gli imputati. Grazie ad eroi come Fulvio Croce, a 20 avvocati e a 6 cittadini (giuria popolare) che rischiarono la loro vita. Eroi dimenticati. Voglio ricordare alcuni di quegli avvocati.
Oltre a Giancarlo Caselli, giudice che istruì il processo, Giampaolo Zancan, Aldo Albanese, Antonio Foti, Vittorio Chiusano, Geo Dal Fiume, Gian Vittorio Gabri, Fulvio Gianaria, Alberto Mittone, Bianca Guidetti Serra, Maria Magnani Noja, Carlo Umberto Minni.
Per non dimenticare.
Per non dimenticare.
