Thread by @JohannesBuckler

“Iris era bella e solare, coinvolgente, dallo sguardo aperto e luminoso. Fosse vissuta in un’epoca diversa avrebbe fatto l’attrice. O la cantante, visto che aveva pure una bella voce. Aveva mani piccole, occhi verdi e orecchini pendenti”.
Così mi descrivono oggi gli storici.

Un’attrice io? Non so. Ero nata il 12 dicembre 1922, contadina, figlia di generazioni di contadini. Ci eravamo trasferiti a Tredozio, nel podere Tramonto dove, dopo l'armistizio, si sarebbe costituita una delle prime bande partigiane del Forlivese.

Cosa fosse il fascismo lo avevo visto con i miei occhi. Durante una manifestazione in Piazza Saffi a Forlì, un anziano, che non si era tolto il cappello al passaggio di un corteo fascista, fu picchiato brutalmente e ridotto in fin di vita.

Già, Piazza Saffi a Forlì. E quel balcone. A Forlì Mussolini veniva spesso.
Parlava di primavera della razza italiana.
E persino il Re era salito su su quel balcone.
Bella coppia.

Dopo l’8 Settembre e la firma dell’armistizio, Badoglio e il Re (sì, quello del balcone) erano scappati. Con la Repubblica di Salò e il bando per ricostituire un esercito ai giovani rimanevano due possibilità. Arruolarsi o scappare in montagna con i partigiani.

La mia vita cambiò radicalmente il 27 gennaio del 1944. Avevamo ospitato un gruppo di partigiani e i nazifascisti avevano incendiato la nostra casa. Io ero riuscita a fuggire. Papà, mamma e due dei miei tre fratelli erano stati arrestati. Solo la mamma fece ritorno.

E così mi ero unita ai partigiani comandati da tale Silvio Corbari.
Diventando la sua compagna.
Sempre in prima linea con lui in tutte le azioni partigiane.
Mi regalò anche un mitra speciale, molto più piccolo del mitra normale.

All'alba del 18 agosto 1944, eravamo in località Ca' Cornio. C’ero io, Silvio Corbari e i compagni Arturo Spazzoli e Adriano Casadei. Fu una spia a denunciarci. Le truppe nazifasciste circondarono la casa.
Io ero ferita, stupidamente, a causa di un colpo partito dal mio “sten”.

Ci colsero di sorpresa. Un ufficiale entrò nella camera dove eravamo io e Silvio. Lo uccisi con una raffica.
Ci circondarono.
Dovevamo scappare, e di fretta, ma Silvio non voleva lasciarmi, ferita, in mano ai fascisti. Non potevo seguirlo.

Che fare?
Lo tolsi dall’imbarazzo della scelta. Per salvare lui e i nostri compagni feci l’unica cosa da fare in quel momento. L’unica cosa giusta.
Mi tolsi la vita.
Lo so, avevo solo 21 anni, ma che altro potevo fare.

Cosa accadde al mio Silvio e agli altri miei due compagni? Durante la fuga Spazzoli venne colpito alle gambe e al torace.
Silvio fuggendo cadde in un dirupo, e venne raggiunto dal Casadei.
Arrivarono i fascisti che massacrano Silvio e ferirono il Casadei.

Era il 18 agosto del 1944. Spazzoli venne ucciso durante il tragitto per Castrocaro perchè si lamentava del dolore. E a Castrocaro impiccarono Silvio e Casadei.
Alla fine finimmo tutti e quattro appesi a Forlì in piazza Saffi.
I lampioni dove ci hanno appesi sono ancora lì.

Il fascismo è stato il male assoluto. E lo sarà sempre. Per questo va combattuto anche alle prime avvisaglie, prima che diventi valanga.
Lo dobbiamo a chi ha sacrificato la vita per la nostra democrazia.
Lo dobbiamo a Iris Versari.
Altrimenti...

"Finiremo tutti colpevoli per non aver capito che i mali grandi e irrimediabili dipendono dall’indulgenza verso i mali ancora piccoli e rimediabili”.
(Vittorio Foa)