Thread by @JohannesBuckler

Lorenzo Forleo, appuntato dell’Arma dei Carabinieri, era nato a Francavilla Fontana (BR) il 18/07/1934.
Si era arruolato nel 1954 e aveva operato in numerose stazioni del Friuli, Trentino, Sicilia e Puglia. Dal 1969 è in servizio presso la Stazione Carabinieri di Carpenedolo(BS)

#MdT 18/02/1977 – Lorenzo Forleo è sposato e ha tre figli di undici, sette e quattro anni.
Ore 9.00 - Oggi ha un giorno libero.
Lorenzo sta rientrando a casa. Ha appena accompagnato alla scuola elementare e alla scuola materna i suoi tre figli.

Si insospettisce. Una “112” sta percorrendo a passo lento Via Dante avvicinandosi alla scuola.
La 112 si è fermata accanto ad un’Alfa Romeo parcheggiata.
L’uomo seduto a fianco del conducente scende e comincia da armeggiare col l’auto.
Lorenzo interviene.

Non è in servizio, è in borghese, ma il suo dovere è quello di controllare tutto ciò che è sospetto.
Lorenzo si avvicina, si fa riconoscere e chiede i documenti.
L’uomo al volante della 112 estrae una pistola e spara.
Lorenzo muore.

Lorenzo Forleo è stato insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare.

L'ennesimo morto tra le forze dell'ordine. Una morte che ha qualcosa in comune con un'altra, avvenuta qualche tempo prima.

Lei è Bianca Daller. Si è sposata a Soiano nell’ aprile del 1945.
Ha origini materne in questa zona e anche se il cognome Daller fa pensare più al Veneto, il padre è romagnolo.
Il primo incarico come insegnante subito dopo la laurea lo ha avuto a Salò.

#MdT 16/12/1976 - Bianca, nata il 19 agosto 1915, insegna tedesco presso alcune scuole di Brescia tra cui l’istituto Abba Ballini.
Bianca Gritti Daller oggi è una insegnante sessantenne.
Insegnante a un passo dalla pensione.

#MdT 16/12/1976 – Brescia, Piazzale Arnaldo.
Il carabiniere Giovanni Lai, con il carabiniere Carmine Delli Bovi, viene avvertito dai cittadini di una borsa da cui esce fumo.
Si avvicina.
Giovanni decide di spostarla con un’asta, spingendola dietro una colonna del porticato.

Quella borsa contiene effettivamente una bomba.
Una pentola a pressione imbottita con 800 grammi di esplosivo da mina al nitrato di ammonio.
Non appena Giovanni l’aggancia, la borsa esplode.
A terra rimangono 11 persone, tra cui Giovanni e una donna.
La donna è Bianca Daller

Quello scenario, con grida, feriti, e una donna in terra straziata dalle schegge i bresciani lo avevano già vissuto due anni prima in Piazza della Loggia.
Un nuovo attentato quindi?
Una nuova, tragica tessera nel mosaico degli anni di piombo e delle stragi?

Ci furono due rivendicazioni. Prima neofascista, con due arresti, poi le Brigate Rosse.
Durante i giorni di Natale la questura parlò di un attentato con una bomba “rosso-nera”.
Dei brigatisti rossi travestiti da fascisti.

Niente di tutto questo.
Nessun atto terroristico.
A compiere l’attentato due bresciani che volevano solo richiamare la polizia in Piazza Arnaldo mentre loro avevano organizzato una rapina da un’altra parte della città.

Giovanni Lai, 29 anni, brigadiere, lottò per settimane tra la vita e la morte con l’intestino spappolato e le gambe fracassate dalla bomba.
Ma fortunatamente si salvò.

A morire fu Bianca Daller, insegnante di tedesco di 61 anni a un passo dalla pensione.

Due storie. Due morti. Che cosa hanno in comune? I responsabili.
I due bresciani, delinquenti comuni, Italo Dorini e Giuseppe Piccini dediti a furti, rapine e qualche azione violenta quando l’eversione nera aveva bisogno di qualche diversivo.
Furono arrestati e condannati.

Nei "magnifici anni '70" potevi morire chiedendo semplicemente dei documenti o passeggiando nella piazza della tua città.
Come Lorenzo Forleo e Bianca Daller.
Per non dimenticare.