RECAP. Quella che gli identitari pensavano fosse una barca tedesca di 38 metri, invisibile, al largo delle coste libiche, in realtà era un canotto.
Questo episodio è un po’ più difficile, ma altrettanto affascinante.
Iniziamo!
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Per darvi la dimensione dei livelli di labirintite in cui siamo sprofondati, qui sotto trovate il limpido tweet di Franco (@Naples_forever), socievole identitario.
#Charlottea è Charlotte4 (sic), con un MMSI di un’altra nave che adesso è in Tanzania.
Chiaro, no? 🤷♂️
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Ieri @francescatotolo, creatrice di #Charlottea invisibile “nave militare” tedesca, ha accusato @seaeyeorg di aver fatto “spoofing”, ovvero di avere illecitamente usato per il suo gommone rigido il segnale di un'altra nave.
#Charlottea è una truffa! 😱
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L’ultima posizione di #Charlottea attualmente segnalata su @Vesselfinder è Palma di Maiorca! Com’è possibile?
Ve lo spiego alla fine di questo thread, così non vi perdo. 😏
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La cosa più sensazionale di tutte? Sarebbe bastato chiedere a una vera esperta con cinque minuti a disposizione per scoprire la verità. 👩🔬🤷♀️
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Lo so che se siete qui lo sapete già, ma è facile pensare l’opposto.
Non esiste neanche l’immagine qui sotto, che collega il nome #Charlottea a un numero e a una foto.
È stata creata dagli identitari.
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Se si vuole verificare l’esistenza di “roba in mare” non si va su siti commerciali, ma da chi regola navigazione e comunicazione marittima.
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Il codice MMSI citato da @Naples_forever non identifica una nave per sempre.
È lo “identificativo del servizio mobile marittimo”, composto da 9 cifre.
Quello del RHIB di #AlanKurdi è 211208170.
Cosa fondamentale: è un codice *nazionale*.
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Significa che:
✅se una nave cambia bandiera, il suo MMSI cambierà sicuramente;
✅nel momento in cui la nave cambia bandiera, il codice MMSI che lascia *torna disponibile*.
Quindi, fino al 2010, il codice MMSI 211208170 non identificava il gommone di #AlanKurdi ma una nave della Guardia costiera tedesca, la Hamburg.
Se inserite su Google “MMSI 211208170”, sapete chi trovate?
La nostra amata #Charlottea! 😍
binnenschifferforum.de/showthread.php…
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Si chiama Ngati Haka e batte bandiera della Tanzania 🇹🇿.
Tanto che su Google a volte i nomi si confondono.
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Semplice. Ho cercato sul sistema GISIS dell’Organizzazione marittima internazionale (@IMOHQ).
Hamburg, costruita nel 1982, dal 2010 si chiama Ngati Haka.
Addio, #Charlottea, addio! 😭
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No: quando nel 2010 Hamburg ha cambiato bandiera, il codice MMSI è tornato disponibile.
E quando @seaeyeorg ha registrato il RHIB, le è stato assegnato quello.🤷♂️
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Dovete sapere che nel lontano 1865 (gli Stati Uniti non avevano ancora abolito la schiavitù), i paesi del mondo decisero di fondare la International Telecommunications Union (@ITU).
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Perché la @ITU ha un tool in cui si può controllare a chi appartengono i codici MMSI.
Se inserite il codice MMSI che @VesselFinder attribuisce a #Charlottea (che non esiste), sapete cosa esce?
Il nome vero dell’imbarcazione.
Charlotti 4. 😱
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Anziché verificare, degli identitari si sono rimpallati notizie fino a credere che una nave tedesca di 38 metri, operata da @SEENOTRETTUNG, fosse al largo delle coste libiche. Invisibile.
Smascherati, hanno accusato @seaeyeorg di fare cose illegali ("spoofing").
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Persone che non hanno idea di come funzionino le cose si sono convinte di saperlo.
Credendo che lo MMSI non cambi mai nella vita di un'imbarcazione, hanno pensato che @seaeyeorg volesse fregarle.
È così che nascono le teorie del complotto.
Prima di spararle grosse, chiedete a chi ne sa.
Ma soprattutto, con internet, la verità è a due clic da voi. Se non fate il secondo clic, la colpa è vostra.
Saluti da #Charlottea.
Guardate meglio la foto: era il 21 luglio.
Ricordate da dov’è partita la #AlanKurdi di @seaeyeorg per la Libia?
Che ve lo dico a fare. 😂
sea-eye.org/sea-eye-schiff…
![](https://pbs.twimg.com/media/EBG5GBfX4AA-soN.png)
Dalla regia identitaria confermano.
Nessuno “spoofing”, solo gente che parla senza conoscere quello di cui sta parlando.
#Charlottea, barca di 38 metri ritornata canotto, ringrazia.
Case closed! 👩✈️
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