Thread by @Mr_Ozymandias

Questo thread è per tutti quelli che i "dati sono tutto".
È del 2010 l'ultima relazione ufficiale sui bambini fuori dalla propria famiglia di origine (circa 30 mila minori) una ricerca promossa dal Ministero del lavoro e realizzata dall'istituto degli Innocenti di Firenze

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, nella relazione promossa, afferma in modo inequivocabile che non è in "condizione di fornire un dato nazionale globale”.
La permanenza in istituto dei minori, nel 42% dei casi, può arriva ad oltre 48 mesi.

La legge prevede che l’affidamento non possa avere una durata superiore ai 24 mesi.
Ovviamente questo termine può essere prorogato dal tribunale per i soli minorenni, nel suo esclusivo interesse.
Ma rimane assodato che quasi 1 minore su 2 è trattenuto oltre i termini di legge.

Nonostante l'allontanamento prolungato oltre i 24 mesi possa ritenersi un'eventualità e non una routine, la legge prevede che esso sia comunque deciso solo in caso di un pericolo ritenuto “grave, concreto e provato" per il bambino "nell’ambito della propria famiglia”.

Per la Commissione Infanzia e Francesco Morcavallo (ex giudice del Tribunale dei minori di Bologna) il sistema degli affidi rivela diverse anomalie, una di queste è certamente la decisione del tribunale di allontanare i minori con la formula dell' "inaudita altera parte“.

"Inaudita altera parte" (non udita l'altra parte) è una locuzione latina, a livello giuridico italiano, attua a richiedere l'immissione di un provvedimento senza un contraddittorio, per prevenire situazioni, dove il trascorrere del tempo, potrebbe ledere la persona da tutelare.

Dunque, secondo i lavori svolti dalla Commissione Infanzia, l'allontanamento di un minore dalla propria famiglia, è soprattutto basata sulla scelta del giudice che ha non ha dato ascolto ad entrambe le parti coinvolte, nel tentativo di non ledere in alcun modo il minore.

Tre anni fa l'Italia fu condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per la mancata indicazione della durata prevedibile del periodo di affidamento.
Tale indicazione rimane inattuata, infatti alcune strutture esprimono la durata in anni. google.com/amp/s/giuridic…

Si parla quindi di un sistema "complessivamente ben organizzato [...] che operano in un quadro sempre più complesso, con risorse non sempre adeguate" secondo la relazione finale della Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna del 2019.

Se esso è un sistema "efficiente" perché la Commissione parlamentare per l'infanzia, nel gennaio 2018, denuncia che gli ultimi dati sul numero di minori fuori casa sono pubblicati sul sito del Ministero del lavoro alla data del 31 dicembre 2014 con dati aggiornati però al 2012?

Se è davvero efficiente questo "sistema" per quale motivo allora la relazione pubblicata dalla Commissione parlamentare per l'infanzia, nel gennaio 2018, denunciano una sostanziale mancanza di fondi?
Confermata, inoltre, dalle relazioni di fine legislatura dalla commissione.

Se esiste una mancanza di fondi essa è in contrasto con i costi dell'accoglienza: le strutture indicano alla fondazione privata finanziatrice la durata prevedibile, indicata in anni, per ricevere finanziamenti privati.
Al 90% degli affidatari è erogato un contributo economico.

Alle famiglie è corrisposto un contributo economico medio per bambino, mentre le comunità ricevono una retta giornaliera che può essere unica (79€ al giorno per bambino) o differenziata (da 71€ a 99€ al giorno per bambino).
C'è chi ha il coraggio di non chiamarlo business.