Thread by @FabbioSabatini

Tempo fa ho inaugurato una serie di thread sulla ricerca per avvicinare chi non ha competenze tecniche (specie in termini di metodi sperimentali e analisi dei dati) ai risultati della letteratura scientifica.

[thread su immigrazione e sicurezza per editorialisti distratti] 👇

L'editoriale di Antonio Polito sul Corriere di 3 giorni fa è un ottimo esempio del bisogno di informazione basata su solida evidenza empirica. In questo thread spiego perché i decreti sicurezza hanno fatto ben poco per migliorare la sicurezza.

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https://twitter.com/FabbioSabatini/status/1211231106294599680?s=20

Le domande cui il thread vorrebber rispondere sono:
1) L’immigrazione causa un aumento del crimine?
2) C’è differenza tra immigrazione regolare e clandestina?
3) Perché il pubblico ha paura dell'immigrazione?
4) Qual è l'impatto della paura sulla spesa pubblica?

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Milo Bianchi, Paolo Buonanno e Paolo Pinotti hanno studiato il rapporto tra immigrazione e criminalità in Italia. Il paper è pubblicato sul Journal of the European Economic Association.

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La stime mostrano che nelle province italiane un aumento dell’1% degli immigrati corrisponde a un aumento del n° di reati rispetto alla popolazione dello 0,1%. Ma è una coincidenza, perché gli immigrati si concentrano in aree già caratterizzate da alti tassi di criminalità.

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Per esempio, tendono ad abitare in zone degradate ad alta concentrazione criminale, perché lì le case costano meno. Se, con tecniche appropriate, si isola la variazione del numero di reati causata dalla variazione del numero di immigrati, si scopre che...

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... l’immigrazione non ha alcun effetto sulla criminalità. Il risultato vale sia per il totale degli immigrati sia per le singole nazionalità.

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Ma gli immigrati sono tutti uguali?

Paolo Pinotti ha studiato la propensione a delinquere degli immigrati regolari e dei clandestini in Italia in un paper pubblicato sull'American Economic Review.

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Ogni anno sono a disposizione un certo n° di permessi di soggiorno x diversi tipi di candidati, secondo il lavoro, la nazionalità e la provincia di residenza. Le domande devono essere presentate online dai datori di lavoro a dalle 8 del mattino in determinati click days.

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Il razionamento dei permessi e la frequenza delle domande nelle prime ore dei click days sono tali che a molte migliaia di persone viene negato il permesso soltanto perché il datore di lavoro ha esitato pochi secondi a sottoporre la domanda.

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La chiusura dei termini per la domanda non è nota a priori, dipende dalla frequenza delle domande e si verifica in genere circa 30 minuti dopo l’inizio dei click days.

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Le stime mostrano che, nell'anno successivo al click day, il tasso di criminalità degli immigrati che hanno ottenuto il permesso di soggiorno si riduce del 55%. Significa che gli immigrati regolari tendono a delinquere meno. Non ne hanno motivo e hanno molto da perdere.

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In questo caso la ricerca mette a nudo un obiettivo nascosto, più o meno consapevole, dei decreti sicurezza. Le condizioni disperate in cui versano i clandestini aumentano la propensione a delinquere, fornendo nuovi reati da usare a favore della narrazione autoritaria.

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Ma allora perché il pubblico ha tanta paura dell’immigrazione?

Mathieu Couttenier ha studiato l’effetto della copertura mediatica dei reati commessi da immigrati sul supporto ai partiti populisti in Svizzera.

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Gli autori mostrano che:

1) i crimini commessi da immigrati hanno una probabilità doppia di essere riportati dai quotidiani svizzeri, a parità di caratteristiche del reato.
2) Leggere tali notizie aumenta la probabilità di supportare i partiti populisti.

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Che effetto ha la paura sulla spesa pubblica per il welfare?

Alesina, Miano e Stantcheva (Harvard) hanno risposto a questa domanda usando il metodo sperimentale. Rimando a questo thread per approfondimento.

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https://twitter.com/FabbioSabatini/status/1189091058589884417?s=20

Qui basti sapere che gli autori mostrano che:

1) Le percezioni sull’immigrazione sono per lo più completamente sballate.
2) I pregiudizi sull’immigrazione cambiano le preferenze politiche, causando un minore supporto per la redistribuzione.

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3) Gli aneddoti e le narrazioni sono più importanti dei fatti nel formare l’opinione pubblica.

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Le opinioni dei nativi sugli immigrati non reagiscono alle informazioni fattuali e possono essere manipolate strategicamente attraverso narrazioni anti-immigrazione, anche per guadagnare supporto a politiche anti-redistributive, o regressive come la flat tax.

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Per concludere: la paura degli immigrati è infondata e per lo più guidata da propaganda e differenze culturali, ma può essere costosa in termini di welfare e procura facile consenso ai partiti populisti.

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Post scriptum: Grazie per la pazienza. Il thread si trova srotolato sul mio account Facebook, di cui non posto il link perché altrimenti Twitter mi oscura il tweet (da qualche giorno lo fa, non so perché).

Di seguito trovate i riferimenti dei lavori citati nel thread.

Alesina, A., Miano, A., Stantcheva, S. (2018). Immigration and Redistribution. NBER Working Paper 24733. Scaricabile gratuitamente qui: bit.ly/2MUqD99.

Bell, B., Fasani, F., Machin, S. (2013). Crime and Immigration: Evidence from Large Immigrant Waves. Review of Economics and Statistics 95(4): 1278-1290.
Scaricabile gratuitamente qui: eprints.lse.ac.uk/59323/1/CEP_Be…

Bianchi, M., Buonanno, P., Pinotti, P. (2012). Do immigrants cause crime? Journal of the European Economic Association 10(6): 1318-1347. Scaricabile gratuitamente qui: bit.ly/2kXa4yc.

Couttenier, M., Hatte, S., Thoenig, M., Vlachos, S. (2019). The Logic of Fear - Populism and Media Coverage of Immigrant Crimes. CEPR DP13496.

Il paper, pubblicato nella collana del CEPR di Londra, si può scaricare qui: bit.ly/2m8HvOt.

Mastrobuoni, G., Pinotti, P. (2015). Legal Status and the Criminal Activity of Immigrants. American Economic Journal: Applied Economics 7(2): 175-206.

Scaricabile gratuitamente qui: bit.ly/2kXa4yc.

Pinotti, P. (2017). Clicking on heaven's door: The effect of immigrant legalization on crime. The American Economic Review 107(1): 138-168.

Scaricabile gratuitamente qui: bit.ly/2kNFx6a.