Pensai bene di recarmi a visitare Roma, magari sarei riuscito a fare un saluto al Santo Padre.
Aveva abbandonato il saio, troppo rigida e devota ai potenti la sua vita. Aveva così deciso di girare il mondo per propagandare le sue idee.
Idee.
Più che idee un sogno
Lo imbarcai sulla Victoire come padre spirituale della ciurma. Lasciammo Napoli direzione Gibilterra. Poi al largo, nell’Atlantico, per raggiungere le Americhe.
Durante il viaggio il frate Caraccioli fece proseliti persino tra l’equipaggio
Feci affondare la nave inglese e poi la domanda: “Che farne dei prigionieri inglesi? Fu il frate Caraccioli a suggerirmi la soluzione. I prigionieri potevano unirsi a noi.
Nel nostro sogno.
Fu messo ai voti democraticamente.
Il sogno di quella nuova democrazia convinse tutti
La nave apparteneva alla Marina olandese, dal nome impronunciabile, Nzeuwstaat.
E trasportava schiavi.
Impiccammo comandante e ufficiali.
E liberammo gli schiavi.
La comunità indigena ci accolse festante.
Era un vero Paradiso. Con animali di razze sconosciute.
Si sposò anche il frate Caraccioli, ormai libero dai doveri della castità. Si sposò con una notabile appartenente alla corte locale.
Non durò molto.
Io, Oliver Misson, riuscii a mettermi in salvo.
Caraccioli era morto, io ero morto, e con noi era morta la Repubblica democratica di Libertaria.
Anche perché, uguaglianza, giustizia e libertà per tutti, era per loro una cosa impossibile.