Quelli che hanno davvero dato la vita per liberare l’Emilia-Romagna. (25)
Tempi duri questi. Anche per chi come me, nato nel ‘15, è studente liceale in seminario.
Fra un po’ comincerò i miei studi di Teologia e qui vedete tutta la mia famiglia, i miei e mio fratello maggiore.
Tempi duri questi. Anche per chi come me, nato nel ‘15, è studente liceale in seminario.
Fra un po’ comincerò i miei studi di Teologia e qui vedete tutta la mia famiglia, i miei e mio fratello maggiore.
Ed eccomi qui, io Giovanni Fornasini, a “cantar messa” il 12 luglio 1942, nella parrocchia di San Tommaso a Sperticano. Appena un mese dopo, il 21 agosto moriva il parroco e ho preso subito il suo posto, uno dei parroci più giovani di allora.
Il 25 luglio del 1943 Mussolini era stato destituito e feci suonare le campane a festa, d’altronde a quel tempo ero già vicino ai partigiani della Brigata "Stella Rossa", facevo il possibile contro le angherie dei nazisti. Sono quelli di Monte Sole, di cui già conoscete la storia
Il mio paese ed i dintorni erano pieni di SS e di fascisti.
Ma anche di vecchi, di madri, di spose, di bambini innocenti: gli uomini erano in guerra o nei boschi come partigiani. Ho lottato tanto per sottrarre all'eccidio i parenti dei combattenti e le loro famiglie.
Ma anche di vecchi, di madri, di spose, di bambini innocenti: gli uomini erano in guerra o nei boschi come partigiani. Ho lottato tanto per sottrarre all'eccidio i parenti dei combattenti e le loro famiglie.
Mi hanno persino chiamato “L’Angelo di Marzabotto”, solo perché di fronte a tanti morti innocenti chiedevo pietà per loro. Almeno che mi lasciassero dar loro una benedizione e seppellirli, cosa vietata dai nazisti. Nel 1998 il Cardinale Biffi chiese persino la mia beatificazione.
Mentre davo sepoltura ai morti di Casaglia di Caprara, affrontai un ufficiale tedesco e lo accusai dei delitti compiuti nella zona di Marzabotto. Lui per tutta risposta estrasse con calma la rivoltella e la mia missione di sacerdote finì in quel momento.
Era il 14 Ottobre del ‘44
Era il 14 Ottobre del ‘44
Il mio corpo è stato ritrovato da mio fratello solo molti mesi dopo: c’erano cadaveri abbandonati ovunque nei boschi. Nella zona di Monte Sole altri quattro servi di Dio furono trucidati: Don Ferdinando Casagrande, Don Ubaldo Marchioni, Don Elia Comini e Padre Martino Capelli.
Epilogo: con questa ennesima triste storia chiudo questa parentesi dedicata a tante vittime partigiane dell’Emilia-Romagna.
Ho iniziato quando ho sentito qualcuno parlare di “Liberazione” di quella Regione.
L’ho ritenuta un’offesa gravissima alla loro memoria. Un insulto infame
Ho iniziato quando ho sentito qualcuno parlare di “Liberazione” di quella Regione.
L’ho ritenuta un’offesa gravissima alla loro memoria. Un insulto infame
Secondo l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito i partigiani morti furono più di 54mila: di questi, 17.488 erano militari e 37.288, civili.
Più di 7.500 furono donne, ed il loro ruolo fu fondamentale.
Non meritano il fango gettato loro da un opportunista.
Più di 7.500 furono donne, ed il loro ruolo fu fondamentale.
Non meritano il fango gettato loro da un opportunista.
Ho voluto chiudere con il racconto del sacrificio di alcuni dei tanti sacerdoti uccisi. Non sono Cattolico, e loro non erano “preti comunisti”. Ma oggi stavo ancora pensando a quello che bacia i rosari: non si può strumentalizzare la religione a fini elettorali. È meschino.
Finisco con una frase di Primo Levi, in realtà riferita agli eccidi dell’Olocausto, ma che va bene per tutte le guerre:
“Se comprendere è impossibile
ricordare è necessario.”
Un grazie a tutti quelli che mi hanno seguito e ringraziato. ❤️
“Se comprendere è impossibile
ricordare è necessario.”
Un grazie a tutti quelli che mi hanno seguito e ringraziato. ❤️
