Thread by @blutarski_bluto

Ripropongo alcuni stralci di un #thread che avevo scritto il 20 Dicembre 2018 all'indomani del (primo) ritiro annunciato dagli #USA in #Rojava.

Valido ieri, ancor di più oggi.
Prepariamoci a fare la nostra parte.

1/14

IL ROJAVA SOTTO ATTACCO: E' TEMPO DI MOBILITARSI, NON DI CROGIOLARSI NELLA "DISPERAZIONE".

In questi anni siamo stati "abituati" in modo quasi costante alle minacce turche contro la rivoluzione confederale del Rojava-Siria del Nord. Spesso si è passati ->

2/14

alle operazioni militari vere e proprie (Jarablus, Al-Bab ed infine Afrin).
Ma alla luce dei fatti avvenuti ieri, si può certamente affermare che oggi più che mai siamo di fronte ad un cambio sostanziale della fase e degli equilibri geopolitici su tutta l'area.

3/14

L'annuncio di un ritiro degli Stati Uniti ha causato vere e proprie "ondate di shock" tra le comunità curde e soprattutto tanta confusione.
Tuttavia, sarebbe più corretto provare a contestualizzare quanto avviene.

4/14

Per cominciare, gli Stati Uniti non sono mai stati un alleato della rivoluzione del Rojava. Ha ripetutamente affermato la sua "alleanza temporanea" nei confronti dei curdi.
L'enorme reazione emotiva al presunto ritiro degli Stati Uniti dal Rojava - qualcosa che tutti noi

5/14

sapevamo essere inevitabile - dovrebbe essere fonte di preoccupazione per tutti, curdi e non.
Dobbiamo chiederci a che punto stiamo per decolonizzare le nostre menti?

6/14

L'ideologia del confederalismo democratico, le migliaia di persone che hanno dato la vita per questo, un leader che è rinchiuso in una prigione su un isola turca, non ci insegna nulla?

7/14

Mentre si nutrono legittimi timori per l'invasione della Turchia e i progetti di pulizia etnica (come ha fatto ad Afrin), non dobbiamo mai dimenticare qualcosa di estremamente importante: "stiamo" compiendo una rivoluzione;

8/14

nessuno ce l'ha regalata, tantomeno gli USA. Essi incarnano l'antitesi completa di ciò che il Rojava e i suoi martiri rappresentano.
Questa è la stessa lotta di 40 anni: tra curdi e fascismo, tra oppressione e libertà, colonizzazione ed emancipazione.

9/14

Migliaia di persone sono morte per difendere l'ideologia della democrazia radicale, molte ho avuto l'onore di conoscerle.
Il popolo del Rojava ha vissuto questa rivoluzione e conosce meglio di noi ciò che questa lotta comporta.

10/14

Sì, il Rojava ha bisogno di urgente solidarietà.
Tutti coloro che credono nell'umanità devono prendere parola rispetto ad un inevitabile disastro che è all'orizzonte.

11/14

Sì, l'uscita degli Stati Uniti è un momento che fa riflettere, ma è inevitabile. Un momento ripetuto nella storia dei curdi e dei popoli resistenti.
Eppure sono ancora qui, nonostante tutti i genocidi e i massacri.

12/14

Significa che dobbiamo credere in noi stessi e nella nostra gente.
La libertà e la lotta per la libertà non possono mai morire.
Se vuoi la libertà, devi prendertela!

13/14

Non si può fare appello alla coscienza degli imperialisti, dei colonialisti, degli oppressori.
I martiri non sono morti per questo, sono morti combattendo contro di questo.

O libertà o libertà!

14/14