Thread by @Marco_dreams

Quelli che davvero hanno dato la vita per liberare l’Emilia-Romagna. (22)

Ferrara: la città degli Estensi, la città di Giorgio Bassani. E dove c’è anche il Liceo Ariosto, il cui Preside era mio padre Emilio. Mi chiamo Ugo Teglio e sono un avvocato. Poi nel ‘38 è cambiato tutto.

Come ebreo prima mi hanno espulso da scuola, dove insegnavo, poi mi hanno mandato al confino nel 1940. Tornerò a Ferrara solo nel ‘43.

Anche noi siamo di Ferrara. Ed anche noi siamo ebrei. Io mi chiamo Mario Hanau, e lui è mio padre Vittore. Per vivere facciamo i commercianti di pellami.

Io invece sono Alberto Vita Finzi, e vendo liquori e dolciumi. Non nascondo a nessuno la mia antipatia per il regime: un gerarca una volta mi ha detto “Prima o poi te la faccio pagare”.

Oggi a Ferrara potete trovare il mio omonimo nipote, faceva l’otorino ma ora è un pittore.

Ma cos’è che ci unisce? Solo il fatto di essere ebrei?
È vero che a Ferrara eravamo in tanti ebrei: ci hanno anche riservata una zona residenziale tutta per noi, il ghetto ebraico, e persino il cimitero ebraico.
Sì, ma non solo quello.

Quello che ci unisce è qualcosa avvenuto il 13 Novembre del ‘43.
E ci unisce ad altri sette ferraresi:
Emilio Arlotti, Pasquale Colagrande
Giulio Piazzi, Mario Zanatta, Girolamo Savonuzzi, Arturo Torboli e Cinzio Belletti.
Il 13 avevano assassinato il federale Igino Ghisellini.

Voi ci chiederete cosa c’entravamo noi con la sua morte.
Nulla. Assolutamente nulla.
Ma per vendetta hanno arrestato 74 persone che si sapeva essere contrarie al regime: partigiani, ebrei, un deputato persino.
E nella notte fra il 14 ed il 15 in undici fummo uniti.
Nella morte.

La lunga notte.
Bassani ne parla nel libro “Cinque storie ferraresi”, e Florestano Vancini ha fatto pure il film “La lunga notte del ’43.”
In otto fummo uccisi sul muretto attorno al castello, in due sulle mura di San Tomaso ed uno in Via Boldini.

Vendetta. Solo per vendetta. Che poi la morte di Ghisellini resta un mistero. Chi dice che siano stati i partigiani e chi dice sia stato un regolamento di conti tra fascisti.
Ma gli “Squadroni della Morte” erano affamati, non importa se era sangue innocente.

Giorgio Bassani scriverà queste righe in loro ricordo.

Ora a Ferrara c’è una giunta di destra, leghista. Una giunta che toglie le panchine al parco agli anziani invece di fermare gli spacciatori, che si aumenta lo stipendio e taglia i servizi.
Perdonateci eroi di quella lunga notte: abbiamo dimenticato il vostro sacrificio.