#Draghi: "Sia il #NATOSummit che il #G7 hanno mostrato un'unità straordinaria fra tutti gli alleati nel condannare l'aggressione all'#Ucraina, nel mantenere le sanzioni alla #Russia e nell'insaprirle se necessario".
#Draghi: "Le sanzioni nelle varie discussioni sono state descritte come straordinariamente efficaci. L'economia russa è fortemente indebolita. Questa è stata un'analisi unanime. Si è poi discusso di come affrontare il problema della sicurezza energetica ed agroalimentare".
#Draghi: "L'Europa vuole diventare indipendente dal gas russo".
#Draghi: "Il mercato del gas funziona male, i prezzi sono molto speculativi, occorre prendere delle misure: ne discuteremo nel Consiglio Europeo. Canada, Stati Uniti, i grandi produttori di gas liquido devono aiutarci: c'è stata grande disponibilità da parte di tutti".
#Draghi: "Se dovessi riassumere con due parole: unità e solidarietà descrivono bene questo incontro".
#Draghi: "Sui rifugiati il dramma umanitario dev'essere affrontato non solo a livello europeo ma a livello mondiale".
#Draghi: "Non c'è stata condanna della #Cina, anzi. C'è stata la speranza che la Cina contribuisca al processo di pace. Tanto dobbiamo essere fermi e proattivi con le sanzioni, tanto dobbiamo cercare assolutamente, disperatamente, la pace. L'Italia si muove su questi due binari".
#Draghi: "Se ho incontrato #Biden? Sì, brevemente. Abbiamo scambiato delle opinioni sulla situazione attuale e su quello che l'Italia può fare".
Domanda su #Conte: "Dice che non voterà l'aumento delle spese militari". #Draghi: "Io ho ribadito l'impegno che hanno preso tutti gli altri governi nei confronti della #NATO. Noi abbiamo questo impegno che è storico per l'Italia e continueremo ad osservarlo".
#Draghi:"L'incontro con #Erdogan è andato bene, nel senso che un altro dei fori di collaborazione che si era creato e poi è stato interrotto era un gruppo fra #Turchia, #Francia e #Italia. Abbiamo deciso di farlo funzionare di nuovo. Quindi presto avremo un incontro fra noi tre".
#Draghi: "È stato ribadito che non è possibile coinvolgere né l'Unione Europea né la #NATO in una #NoFlyZone o una garanzia di no-fly zone per l'#Ucraina".
#Draghi: "Pagamenti in rubli? Questa è una violazione contrattuale: è bene capirlo. I contratti sono considerati violati se questa clausola viene applicata dalla #Russia".
Nel durissimo intervento di questa notte al Consiglio Europeo, #Zelensky ha citato uno ad uno i 27 Paesi UE. Non c'erano i voti in pagella, ma è come se il presidente ucraino avesse dato il suo giudizio in rapporto al sostegno fornito dai vari Stati all'#Ucraina. L'Italia (segue)
ha avuto finalmente prova di cosa significhi essere guidata da un leader come Mario #Draghi. Se #Zelensky, rivolgendosi a #Macron, ha usato il tempo futuro per dirsi certo che "la #Francia sarà con noi", se ha bacchettato apertamente la #Germania, verso l'Italia ha invece (segue)
pronunciato un netto "#Italia, grazie per il tuo supporto!". Sono parole di cui andare fieri, perché non erano scontate, vista la nostra forte dipendenza da Mosca. Nessuno, però, poteva attendersi parole tanto dure nei confronti dell'#Ungheria di Viktor #Orbán. (segue)
Non tutte le ciambelle escono col buco. #HunterBiden ne è la prova. Il figlio del presidente #Biden è da sempre considerato la "pecora nera" della famiglia. Una carriera non all'altezza del padre e del fratello #Beau, morto di tumore al cervello, e sopratutto la tendenza (segue)
a stare lontano dai guai, lo hanno reso negli anni un tallone d'Achille del leader Dem. Dalla volta in cui venne trovato positivo ad un test della cocaina al suo ruolo poco chiaro in una società petrolifera ucraina: spesso e volentieri papà #Biden ha dovuto difenderlo. (segue)
#Trump puntò su questa debolezza anche in un dibattito presidenziale nel 2020. #Biden respinse gli attacchi: "Mio figlio ha avuto problemi di droga come molte persone nelle vostre case. Li ha risolti. Sono fiero di mio figlio".
#Conte bisogna capirlo. Ha governato per anni avendo come bussola i sondaggi: visione e pianificazione non gli appartengono. Ma lui pure dovrebbe imparare a comprendere chi ha davanti: Mario #Draghi.
L'avvocato oggi ha minacciato una #crisidigoverno, ha detto che (segue)
"non si capisce per quale motivo le priorità debbano essere le #spesemilitari", e "ognuno farà le sue scelte".
E dire che anche un analista di livello assoluto come @Margelletti l'altra sera ha cercato eroicamente di spiegargli perché si debba pianificare ORA. (segue)
"Le piace fare una passeggiata per Roma? Lei si giocherebbe la vita sul fatto che non pioverà mai? Gli ombrelli si comprano prima che piova". Da notare l'espressione di #Conte:
Joe #Biden appena arrivato al quartier generale #NATO. Il presidente #USA accolto dal segretario #Stoltenberg. Giornata importante a #Bruxelles: la seguiremo insieme.
Il momento della stretta di mano (nonostante Boris) fra Mario #Draghi ed #Erdogan. Mesi fa lo ha chiamato "dittatore", ma la realpoltik impone di superare le divergenze. I due più tardi saranno protagonisti di un bilaterale.
#Draghi replica al Senato: "È sempre importante prima di un Consiglio Europeo sapere di avere il Parlamento dietro. Oggi lo è ancora di più. La coralità di questo sostegno dà una particolare forza alla mia presenza domani".
Il resto delle dichiarazioni👇
#Draghi: "Se uno dovesse fare uno schema della risposta europea dovrebbe dire che si sta articolando su 3 pilastri fondamentali: c'è una sospensione generalizzata o una rivisitazione temporanea di molte delle regole che hanno accompagnato l'UE fino ad oggi".
#Draghi: "Primo: il bilancio. Con la clausola di salvaguardia di cui si dà per certa la non riattivazione l'anno prossimo. Ma anche le regole avute finora. Sono ormai 5-6 anni che continuo a dirlo: queste regole non ci hanno servito molto bene durante la grande crisi". (segue).
Ma ve li ricordate gli scettici, divenuti nel frattempo critici per partito preso (quello del loro ego), sostenere un anno fa che "#Draghi non è un politico"? Come spesso gli succede, si sbagliavano. Basta osservare la facilità con cui il premier riesce a gestire l'Aula. (segue)
L'istituto delle comunicazioni alle Camere è insidioso per chiunque, e molti premier prima di #Draghi ne hanno fatto le spese. Non Super Mario. Il presidente del Consiglio non teme la vis polemica del deputato rude ma navigato desideroso di approfittare della vetrina (segue)
della diretta per fare un po’ di demagogia, per mettere in piazza del populismo d’antan al fine di ottenere gli sperticati applausi del vicino di banco e i complimenti Whatsapp del sindaco suo referente locale. No, #Draghi accetta il confronto. Alle volte va allo scontro. (segue)