Nel durissimo intervento di questa notte al Consiglio Europeo, #Zelensky ha citato uno ad uno i 27 Paesi UE. Non c'erano i voti in pagella, ma è come se il presidente ucraino avesse dato il suo giudizio in rapporto al sostegno fornito dai vari Stati all'#Ucraina. L'Italia (segue)
ha avuto finalmente prova di cosa significhi essere guidata da un leader come Mario #Draghi. Se #Zelensky, rivolgendosi a #Macron, ha usato il tempo futuro per dirsi certo che "la #Francia sarà con noi", se ha bacchettato apertamente la #Germania, verso l'Italia ha invece (segue)
pronunciato un netto "#Italia, grazie per il tuo supporto!". Sono parole di cui andare fieri, perché non erano scontate, vista la nostra forte dipendenza da Mosca. Nessuno, però, poteva attendersi parole tanto dure nei confronti dell'#Ungheria di Viktor #Orbán. (segue)
#Zelensky ha detto: "Ho visitato il vostro lungofiume, le Scarpe sulla riva del Danubio, sulle uccisioni di massa. Ci sono stato con la mia famiglia. Ascolta, Viktor, sai cosa sta succedendo a Mariupol? Per favore, se puoi, vai sul tuo lungofiume. Guarda quelle scarpe".
È stato un intervento durissimo. Ho estrapolato il passaggio in cui #Zelensky si rivolge ad ogni Paese UE singolarmente, incluso l'attacco ad #Orban. È uno dei momenti politicamente più importanti dall'inizio di questa guerra.👇 dangelodario.it/2022/03/25/vid… #Ukraine#UkraineWar
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Non tutte le ciambelle escono col buco. #HunterBiden ne è la prova. Il figlio del presidente #Biden è da sempre considerato la "pecora nera" della famiglia. Una carriera non all'altezza del padre e del fratello #Beau, morto di tumore al cervello, e sopratutto la tendenza (segue)
a stare lontano dai guai, lo hanno reso negli anni un tallone d'Achille del leader Dem. Dalla volta in cui venne trovato positivo ad un test della cocaina al suo ruolo poco chiaro in una società petrolifera ucraina: spesso e volentieri papà #Biden ha dovuto difenderlo. (segue)
#Trump puntò su questa debolezza anche in un dibattito presidenziale nel 2020. #Biden respinse gli attacchi: "Mio figlio ha avuto problemi di droga come molte persone nelle vostre case. Li ha risolti. Sono fiero di mio figlio".
#Conte bisogna capirlo. Ha governato per anni avendo come bussola i sondaggi: visione e pianificazione non gli appartengono. Ma lui pure dovrebbe imparare a comprendere chi ha davanti: Mario #Draghi.
L'avvocato oggi ha minacciato una #crisidigoverno, ha detto che (segue)
"non si capisce per quale motivo le priorità debbano essere le #spesemilitari", e "ognuno farà le sue scelte".
E dire che anche un analista di livello assoluto come @Margelletti l'altra sera ha cercato eroicamente di spiegargli perché si debba pianificare ORA. (segue)
"Le piace fare una passeggiata per Roma? Lei si giocherebbe la vita sul fatto che non pioverà mai? Gli ombrelli si comprano prima che piova". Da notare l'espressione di #Conte:
#Draghi: "Sia il #NATOSummit che il #G7 hanno mostrato un'unità straordinaria fra tutti gli alleati nel condannare l'aggressione all'#Ucraina, nel mantenere le sanzioni alla #Russia e nell'insaprirle se necessario".
#Draghi: "Le sanzioni nelle varie discussioni sono state descritte come straordinariamente efficaci. L'economia russa è fortemente indebolita. Questa è stata un'analisi unanime. Si è poi discusso di come affrontare il problema della sicurezza energetica ed agroalimentare".
Joe #Biden appena arrivato al quartier generale #NATO. Il presidente #USA accolto dal segretario #Stoltenberg. Giornata importante a #Bruxelles: la seguiremo insieme.
Il momento della stretta di mano (nonostante Boris) fra Mario #Draghi ed #Erdogan. Mesi fa lo ha chiamato "dittatore", ma la realpoltik impone di superare le divergenze. I due più tardi saranno protagonisti di un bilaterale.
#Draghi replica al Senato: "È sempre importante prima di un Consiglio Europeo sapere di avere il Parlamento dietro. Oggi lo è ancora di più. La coralità di questo sostegno dà una particolare forza alla mia presenza domani".
Il resto delle dichiarazioni👇
#Draghi: "Se uno dovesse fare uno schema della risposta europea dovrebbe dire che si sta articolando su 3 pilastri fondamentali: c'è una sospensione generalizzata o una rivisitazione temporanea di molte delle regole che hanno accompagnato l'UE fino ad oggi".
#Draghi: "Primo: il bilancio. Con la clausola di salvaguardia di cui si dà per certa la non riattivazione l'anno prossimo. Ma anche le regole avute finora. Sono ormai 5-6 anni che continuo a dirlo: queste regole non ci hanno servito molto bene durante la grande crisi". (segue).
Ma ve li ricordate gli scettici, divenuti nel frattempo critici per partito preso (quello del loro ego), sostenere un anno fa che "#Draghi non è un politico"? Come spesso gli succede, si sbagliavano. Basta osservare la facilità con cui il premier riesce a gestire l'Aula. (segue)
L'istituto delle comunicazioni alle Camere è insidioso per chiunque, e molti premier prima di #Draghi ne hanno fatto le spese. Non Super Mario. Il presidente del Consiglio non teme la vis polemica del deputato rude ma navigato desideroso di approfittare della vetrina (segue)
della diretta per fare un po’ di demagogia, per mettere in piazza del populismo d’antan al fine di ottenere gli sperticati applausi del vicino di banco e i complimenti Whatsapp del sindaco suo referente locale. No, #Draghi accetta il confronto. Alle volte va allo scontro. (segue)