#MdT 26-27/6 /1983 - Elezioni politiche. Prima la Dc, secondo il Pci, terzo il Psi. La DC (32,9%) ha perso oltre il 5% dei voti e il PSI si è attestato solo all’11,4%. 
#MdT 29/06/1983 - L'Italia controcorrente rispetto all'Europa.
Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini ha ascoltato i presidenti delle Camere, l'ex PdR Sergio Leone e i rappresentanti di tutti gruppi parlamentari. E ha deciso a chi affidare l'incarico di formare il nuovo Governo. (dai, questa è facile. Ad uno del primo partito, la DC)
Assolutamente no. Ok, all'ora al secondo partito. Sbagliato. Vedo che qui abbiamo bisogno di un ripassino. Dunque.
Il Presidente della Repubblica, da prassi costituzionale, in assenza di risolutivi risultati elettorali, decide chi può essere in grado di formare un governo che possa ottenere la fiducia dalla maggioranza del Parlamento.
Chiaro? "In assenza di risolutivi risultati elettorali" "decide chi può essere in grado". Non quello che arriva primo, secondo, che ha i capelli biondi o che urla: "Tocca a me, tocca a me".
Dove eravamo rimasti? Ah sì. Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini dopo aver ascoltato i presidenti delle Camere, l'ex PdR Sergio Leone e i rappresentanti di tutti gruppi parlamentari ha deciso di affidare l'incarico di formare il nuovo Governo a Bettino Craxi.
#MdT 21/07/1983 - Pertini ha incaricato Craxi. Il suo partito, il Psi, è arrivato terzo alle elezioni. (Naturalmente ciò è stato possibile dopo che De Mita ha deciso di togliere il veto a Craxi). Nasce Il primo governo italiano a guida socialista.
#MdT 01/08/1983 - Il primo governo italiano a guida socialista sta avendo una nascita piuttosto travagliata. Forse sui programmi? Sulle responsabilità da condividere in futuro? Ma quando mai. Sulle poltrone. Tanto da far slittare di un giorno il giuramento.
Liberali e socialdemocratici nonostante un 7% totale hanno una grande potere, tanto da far dire a Pietro Longo “non credano i partiti maggiori di fare i conti senza di noi”. Detto, fatto. A Pietro Longo va il Bilancio con qualche migliaio di miliardi di lire da gestire.
E De Mita? Ricordatevi sempre. Se un democristiano vi fa un favore aspettatevi sempre di dover dare qualcosa in cambio. De Mita conosce la matematica. Quindi se Craxi è Presid. del Consiglio il governo deve essere democristiano. I ministri sono 29? I ministri DC devono essere 15.
Perchè 15? Ma dai. 15 è il numero perfetto per le spartizioni alle correnti. Cinque agli amici di De Mita, cinque agli amici di Piccoli e Andreotti e cinque alla “minoranza” di Forlani. Ai socialisti vanno solo cinque ministri. Non si può dire che De Mita abbia perso.
#MdT 04/08/1983 - Il giuramento. Manca qualcuno. "Ma dov'è Di Giesi?" (dalla Marina Mercantile è passato alle Regioni)."Non vuole fare il ministro per stare a guardia di bidoni ”. "Chiamate Romita che è al mare. Lo fa lui il ministro, tanto alle Regioni uno vale l'altro".
#MdT 04/08/1983 - Craxi è emozionato e si vede. Ha persino dimenticato nella lettura dei ministri quello di Alfredo Biondi all’Ecologia. Forse per il fatto che Biondi di Ecologia non ne capisce niente. Ma questo non è mai stato un problema.
Mi sono sempre chiesto dove fosse il Paese in quei giorni. Nel dibattito politico mai una volta che risuonasse la parola “riforme”, o servizi da migliorare, che si parlasse di sviluppo o cosa fare in futuro. Al centro solo la distribuzione di poltrone.
Mai nessuna reazione dal Paese. Ma un motivo c'era: avevano messo in piedi un vero “Stato assistenziale” al quale tutti si avvicinavano al grido di :“avanti, ce n’è per tutti”. Ma, come spesso accade in questi casi "per tutti, ma non per sempre".
Sergio???? Lapsus freudiano. O la vecchiaia
