Thread by @FabbioSabatini

A domanda diretta rispondono sempre che no, non vogliono portarci fuori dall'€, e si trincerano dietro il "contratto". A domande indirette rispondono facendo capire che è in corso ogni azione per portarci fuori dall'€.
(thread corto per svelare le intenzioni del governo)
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L'intervista di #Borghi oggi a La Stampa (bit.ly/2I36Ku7) è un esempio tipico di questo apparente bipolarismo. In realtà si tratta di una truffa: l'intenzione è uscire dall'euro, ma senza assumersene la responsabilità politica, che sarebbe devastante.
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Creare le condizioni per la "tempesta perfetta" che ci collochi fuori dall'unione monetaria, e poi far credere che la colpa sia dell'Europa cattiva o del complotto demoplutogiudaico, coalizzando contro nemici immaginari un "paese reale" sempre più distaccato dalla realtà.
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Nel rispondere alle domande di @alexbarbera, che correttamente gli rinfaccia l'inconsistenza dei suoi argomenti, Borghi afferma che:

1) Tornando alla lira lo spread sparirebbe: una delle tipiche panzane sovraniste, che trovate smontata qui:

https://twitter.com/FabbioSabatini/status/1134395502915665920?s=20

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2) Borghi annuncia poi che il governo presenterà un progetto di legge sui minibot collegato alla realizzazione della flat tax, nel senso che "i crediti di imposta verranno meno attraverso i minibot". Ora, può ben darsi che Borghi non sappia cosa sia un credito di imposta.
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Altrimenti, l'unico senso compiuto che si può dare alla sua affermazione è che il governo userà la moneta parallela per abbassare le tasse a determinate categorie di contribuenti e/o coprire determinate spese: i trasferimenti degli schemi pubblici di protezione sociale.
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Per esempio le pensioni potrebbero essere pagate in #minibot: sono certo che i pensionati ne sarebbero felicissimi.
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Tradotto, vuol dire che si intende finanziare il deficit (la parte di spesa pubblica che non è coperta dalle tasse) stampando moneta. In gergo si chiama "monetizzazione del deficit pubblico".

Ciò comporterà l'uscita dell'Italia dall'euro.

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I trattati proibiscono la monetizzazione del deficit e non consentono di emettere monete parallele (capirete da voi che la Bce non può fare il suo lavoro di conduzione della politica monetaria se ciascuno stato membro si mette a stampare talleri, dobloni e sesterzi).
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3) Borghi infine risponde evasivamente, quasi annoiato, alla domanda su dove si troveranno i 30 miliardi necessari a evitare l'aumento dell'Iva. La butta in caciara assemblando con noncuranza qualche sciocchezza senza senso.

Perché?

Perché ha già risposto:

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... quei soldi si troveranno a piazza Giuseppe Verdi 1, nel cuore di Roma. La sede della Zecca dello Stato. Con l'uscita dall'euro, tutti i miliardi necessari a esaudire le promesse elettorali saranno finanziati stampando nuove lire.

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Nuove lire che diventeranno presto carta straccia, poiché il loro valore sarà rapidamente eroso da svalutazione e inflazione.
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Con buona pace del "paese reale", che adesso acclama questa allegra corsa verso il baratro e domani si ritroverà le tasche piene di carta straccia.
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Post scriptum: il thread srotolato si trova qui facebook.com/fabio.sabatini
Grazie per la pazienza.