Thread by @JohannesBuckler

428 le persone uccise; 2000 i feriti, molti dei quali con danni permanenti; 14.615 gli attentati compiuti.
Ecco quello che il Paese ha dovuto affrontare tra il ’69 e la metà degli anni ’80.

Vi ho raccontato spesso delle vittime invisibili che non sono mai entrate in queste statistiche.
Madri, padri, figli, mogli e mariti, amici.
E il loro immenso dolore. Una vita rovinata da quella barbarie.

A Milano lo scontro fu duro e drammatico. Oggi la città è piena di targhe che ricordano quelle vittime. In piazza Cavour Claudio Varalli, in corso XXII Marzo c'è Giannino Zibecchi.

Davanti alla Bocconi quanti ragazzi fanno caso al monumento dedicato a Roberto Franceschi?

In Via Paladini si ricorda Sergio Ramelli, in via Bellotti una lapide ricorda Antonio Marino.
Altri nomi, altre lapidi: Antonio Custra, Guido Galli, Emilio Alessandrini, Walter Tobagi, Antonio Annarumma.
La lapide che ricorda Giuseppe è...
No, la lapide di Giuseppe non c'è.

Questa è la storia di Giuseppe il pensionato. Un signor nessuno ignorato dalle cronache di allora, dimenticato dalla storia.
È l'altra faccia di una stagione di violenza che non dimenticheremo finché si continuerà a celebrare i morti eccellenti dimenticando le vittime invisibili.

#MdT 11/03/1972 - Milano ha vietato la piazza alla sinistra extraparlamentare che vuole manifestare per la libertà di Valpreda e contro il governo Andreotti.
I giovani si sono radunati ugualmente e la polizia non è rimasta a guardare.
Le cariche sono continue.

Giuseppe Tavecchio è andato in pensione da poco.
Sette anni fa è rimasto vedovo e sei mesi fa si è risposato.
La moglie Caterina è ricoverata al Policlinico dopo aver subito un intervento chirurgico.
E' andato a trovare la moglie e poi è rientrato a casa

E' pomeriggio.
Giuseppe esce di casa. Non si è mai interessato di politica.
E' entrato dall'amico macellaio e col pacchetto della carne sotto braccio sta per fare ritorno a casa.
Aspetta il verde per attraversare la strada (Giuseppe è quello indicato dalla freccia)

Nella piazza si è formato un assembramento. La polizia carica lanciando candelotti lacrimogeni. Giuseppe viene colpito da uno di questi in pieno viso.
E'al policlinico con "frattura cranico-facciale, arresto cardiorespiratono, cianosi intensissima, stato di coma profondissimo"

Giuseppe morirà 3 giorni dopo. E 3 giorni dopo l'opinione pubblica si dimenticò di lui.
I partiti se ne disinteressarono e le istituzioni disertarono i funerali. Perchè? Perchè "non serviva a nessuno". La rimozione di Giuseppe dalla storia del Paese fu definitivamente sancita.

Per la morte del pensionato Giuseppe Tavecchio venne accusato il capitano di Ps Dario Del Medico.

#MdT 09/03/0974 - Il capitano Dario Del Medico viene condannato in primo grado a quattro mesi di reclusione per concorso in omicidio colposo.

#MdT 06/05/1977 - Il capitano Dario Del Medico, condannato in primo grado per concorso in omicidio colposo a quattro mesi di reclusione, viene assolto in appello.
Perché "il fatto non costituisce reato".

E Giuseppe il pensionato è cancellato dalla memoria. Rimosso. Per sempre.