Visto che è una mia grande passione e magari può interessare, vorrei cominciare a pubblicare una serie di thread che parlano della lingua giapponese e delle sue caratteristiche.
Sia mai che a qualcuno venga voglia di studiarla.😅
Partiamo dalla scrittura. Ebbene la scrittura giapponese unisce ben 3 sistemi differenti: 2 sistemi puramente fonetici (1 simbolo = 1 suono) chiamati kana (hiragana e katakana) e un sistema “misto”, ovvero i kanji (lett. caratteri cinesi).
Questi ultimi si dice siano stati introdotti dalla Cina dallo studioso coreano Wani nel 5°secolo dC. Ora, per chi non lo sapesse, la lingua cinese e la lingua giapponese erano e sono tutt'ora completamente differenti tra di loro;
non è quindi difficile immaginare che adattare una scrittura complessa come quella cinese su una lingua esistente e molto diversa come il giapponese richiese molto tempo e che si crearono problematiche non di facile soluzione.
Una su tutte fu che, a causa della differenza tra le due lingue, i caratteri cinesi si dimostrarono insufficienti a “coprire” tutte le componenti grammaticali del giapponese. Nel tempo, vennero quindi sviluppati i kana con lo scopo di integrare foneticamente le parti mancanti.
Per quanto riguarda il processo di importazione dei caratteri avvenne essenzialmente in 2 modi:
1-parola cinese importata interamente, significato compreso, con pronuncia adattata alla fonetica giapponese (molto più povera di quella cinese)
2-traduzione del carattere in giapponese, ovvero assegnazione arbitraria di pronuncia giapponese a parità di (presunta) corrispondenza di significato.
Ad es. è come se in italiano importassimo il simbolo 😂col significato di ridere. Se dovessi coniugarlo all'imperfetto dovrei scrivere 😂evo, al presente 😂o ecc. In pratica avrei carattere con valore semantico (rid) + integrazione fonetica a seconda della coniugazione.
Come conseguenza un kanji può avere più pronunce di origine cinese (onyomi) dovute al punto 1 e più pronunce di origine giapponese (kunyomi) dovute al punto 2. E' quindi possibile trovare nella stessa frase o nella stessa parola lo stesso kanji che si pronuncia in modo diverso.
Es.
また来週遊びに来てね! Mata raishuu asobi ni kite ne (torna a trovarmi la prox settimana) il kanji 来 compare 2 volte con due pronunce diverse: la prima con pronuncia rai che rappresenta l'aggettivo prossimo e la seconda con pronuncia ki che è la radice del verbo venire.
Anche nella parola 日曜日 nichiyoubi (domenica) il kanji 日 viene usato due volte: la prima con pronuncia nichi che significa sole e la seconda con pronuncia bi che significa giorno.
Ci sono anche casi in cui i kanji hanno assunto un ruolo puramente fonetico durante la transizione e vanno a rappresentare parole totalmente distaccate dal significato intrinseco originario.
Ma quanti sono i kanji? Anche se ci sono dizionari che possono contenerne fino a 7000 o più, che sono un numero enorme, in realtà ne bastano molti meno.
Per questo il ministero dell'educazione giapponese ha limitato, attraverso una serie di riforme (l'ultima nel 2010), il numero di kanji di uso comune per la stampa a 2136 (jouyoukanji). Questi dovrebbero assicurare una leggibilità di oltre il 90% di libri riviste e siti.
Esistono poi liste aggiuntive a seconda delle specializzazioni e dei percorsi di studio, oltre a quella dei kanji utilizzati per i nomi (jinmeiyou kanji).
Fine prima puntata
Scusate la lunghezza ma più sintetico di così era impossibile😅