#MdT 1992 - Il voto era alle porte e come accadeva sempre governo e parlamento si diedero da fare per dare una bella cannonata di ricchi premi e cotillons agli elettori. Il 16 gennaio alle imprese del mezzogiorno furono rinnovati 24mila miliardi di sgravi fiscali e previdenziali. 
L'Iri e l'Efim furono autorizzati a contrarre nuovi prestiti, quasi tutti a carico dello Stato. (Mica potevano fallire prima delle urne). Le banche avevano smesso di rinnovare i crediti a società dell'Efim come l'Agusta e l'Alumix che avevano quindi smesso di pagare i fornitori.
Visto lo squilibro finanziario dell'Inps, autorizzarono altri 25.000 nuovi pre-pensionamenti alle grandi industrie (come la Fiat). Inoltre furono ripristinate le agevolazioni sull'acquisto della prima casa (erano state eliminate pochi mesi prima. Le urne facevano questo effetto)
Ora tenetevi forte. Un bel respiro. Prima delle elezioni il consiglio dei ministri assegnò le presidenze di quattro enti previdenziali del pubblico impiego, Inadel, Enpas, Enpdep e Enpals. Il primo pagava la liquidazione ai dipendenti degli enti pubblici che andavano in pensione
Il secondo pagava pagava le liquidazioni, ma ai dipendenti dello Stato, il terzo pagava l'assegno funerario alle famiglie dei dipendenti parastatali defunti. Il quarto infine gestiva le pensioni ai lavoratori dello spettacolo. (Embè, e la storia?)
Beh, assegnavano le presidenze, ma i primi tre enti erano stati sciolti dieci anni prima (non ve lo aspettavate vero?). Ebbene sì, le competenze era state prese in carico dal nuovo sistema sanitario e dall'Inps. Ma la riorganizzazione non era ancora avvenuta. Dopo dieci anni.
Il 17 gennaio '92 Franco Marini formalizzò la sopravvivenza dei tre enti, fregandosene di quello che aveva detto la commissione istituita al riguardo. Chi presiedeva quella commissione? Sempre lui, Franco Marini. Si passò quindi alla distribuzione delle relative poltrone.
Avevano buoni motivi. I 3 enti possedevano un ricco patrimonio immobiliare che serviva solo a dar casa agli amici e agli amici degli amici. Tramite l'Enpas e l'Inadel i dipendenti pubblici avevano finanziamenti agevolati che a un riordino sarebbero spariti.Un problema di caselle
Il nuovo Presidente dell'Enpas, il democristiano Franco Libanori, lasciava la poltrona al figlio di Forlani, Alessandro. Il socialista Seppia, all'Inadel lasciava la casella vuota a Giuliano Amato. (Dovevate vederli all'opera. Come riempivano caselle loro...)
Una settimana dopo toccò al democristiano Diana. ex presidente Confagricoltura, a difendere il suo feudo. Molti agricoltori si rifiutavano di pagare i contributi previdenziali. L'ente incaricato stava per riscuotere 892 miliardi dai morosi di cui 64 miliardi di sanzioni.
Non sia mai. Andò da Andreotti e ottenne un condono su misura. Gli evasori agricoli potevano mettersi in regola pagando l'arretrato in 20 rate trimestrali. Quanto alle sanzioni per il ritardo, furono contenute nel 5% dei contributi evasi. Gli 892 miliardi previsti diventarono 96
Diana fece l'en plein. Nella finanziaria aveva ottenuto uno sconto del 20% dei contributi previdenziali per i lavoratori agricoli, ma solo quelli delle "zone montane o svantaggiate". (Nell'italica classificazione significò oltre 6000 degli ottomila comuni)
