Thread by @JohannesBuckler

La maggioranza che sostiene il governo viene battuta dalle opposizioni durante una votazione a scrutinio segreto. Non è la prima volta.
Ma quando nasce la votazione a scrutinio segreto?
Diciamo che è storia vecchia.

La storia ha inizio nel 1848 con lo Statuto Albertino. Con l'art. 63. "Al personale". Diciamo elezioni, autorizzazioni a procedere, dimissioni, ecc. Fu un modo per difendere i parlamentari dalle pressioni del Re e del governo.

Nessuno ebbe l'ardire di eliminare il voto segreto durante gli anni, malgrado le continue critiche.
Tutti, tranne uno. Lui, Benito Mussolini. Con con la legge 19 gennaio 1939, n. 129, che istitutiva la Camera dei fasci e delle corporazioni.

Ma quando Mussolini si accorse per la prima volta della pericolosità dei “franchi tiratori”?
Quando qualcuno della maggioranza votò contro (scatenando le sue ire)?Esattamente il 9 novembre 1926.

La votazione in questione riguardava un emendamento di Augusto Turati, che non era all’ordine del giorno. Decretava la decadenza dei deputati aventinisti e comunisti.

Apro una parentesi. Per comprendere il clima.
Il resoconto stenografico dell’inizio di quella seduta.

Non essendo all’ordine del giorno, l'articolo 62 del Regolamento della Camera imponeva che si deliberasse (a maggioranza dei tre quarti) il suo inserimento all'ordine del giorno. E così avvenne.

Erano presenti 342 deputati, tutti rappresentati della Lista Nazionale (il Listone). I soli. Incredibile a dirsi, dieci deputati votarono contro.

Successivamente ci fu la votazione sulla mozione “accoglimento della mozione Augusto Turati ed altri”. Questa volta a voto palese. La votazione ebbe "dopo prova e controprova" l’approvazione all'unanimità dei presenti.

Naturalmente, alla votazione, fecero seguito indicate nello stenografico voci di scherno che chiedevano conto di dove fossero finiti ("se ne sono andati?") i dieci deputati che avevano votato contro nella votazione procedurale. Ma finì lì.

E arrivò la fine della guerra e la Costituente. Che facciamo? Rimettiamo lo scrutinio segreto?
In fondo la classe politica era tornata ai regolamenti pre-fascisti.
Qualcuno fece la proposta, ma un giovane democristiano si oppose.

Aldo Moro si oppose facendo approvare la proposta "di non prevedere lo scrutinio segreto come forma normale dell’approvazione delle proposte di legge". Perché “tende (…) a sottrarre i deputati alla necessaria assunzione di responsabilità di fronte al corpo elettorale”

Ma fu inserito nei regolamenti di Camera e Senato diventando il sistema preferito con l'arrivo del voto elettronico. Nel 1988, quando i troppi “franchi tiratori” divennero un fattore di instabilità, il voto palese tornò ad essere il più usato.

Oggi il voto segreto viene invocato soprattutto da chi ritiene che possa mettere in imbarazzo l’avversario. Anche se in alcuni casi è la scelta migliore. Più libertà.
A meno di volere nei propri ranghi solo un manipolo di militanti ciechi e obbedienti.