Da qualche anno è alla squadra mobile di Palermo a dirigere una squadra investigativa, la Catturandi.
Ne fanno parte solo volontari, uomini che non hanno paura di sfidare la mafia.
A Palermo ormai è una mattanza continua.
Dal 1979 al 1986, con un bilancio terribile.
Alla fine del 1986 saranno oltre mille i morti, 500 vittime per strada, altre 500 rapite e scomparse.
E lei ha imparato. "Sono "Elvira, Elvira e basta" ripete a tutti.
E lo stesso fanno gli altri figli Gaspare (11 anni) e Marida (9 anni)
E delle loro famiglie.
Antonino ha fatto un patto con la moglie Laura.
E lei è diventata la sua sentinella.
E lei si mette a controllare la zona, dall’alto di quel residence con quei grattacieli divisi tra alberi e aiuole.
A Palermo la paura è parte integrante della vita di molte persone.
Una notte si era trovata in casa con la piccola Elvira e a mezzanotte era andata via la luce.
Tutta la zona al buio. Si era spaventata a morte.
E aveva telefonato al marito di non tornare a casa.
Dopo aver avvertito qualcuno in ufficio che sarebbe andato a casa, Antonino ha telefonato alla moglie: “sto arrivando Cicci"
A bordo, oltre ad Antonino Cassarà, ci sono due agenti, Roberto Antiochia e al volante Natale Mondo.
E’ proprio Roberto ad aprire la portiera ad Antonino.
Mentre si dirigono dentro il palazzo scoppia l’inferno.
La moglie Laura ha visto tutto.
Corre giù per le scale con Elvira in braccio bussando a tutte le porte per poterla lasciare a uno degli inquilini.
Nessuno le apre.