L’infermiera fece presto a fugare ogni sogno: “Benedetta, non Benedetto”.
Quel nome non spettava a me e neppure quel sesso.
Ma la verità è che in sorte ebbi la cosa più preziosa, la vita, grazie a mia madre, cui diagnosticarono un tumore al 4° mese di gravidanza, ma salvò me e lei.
E per non dimenticarlo l’ho scritto sulla pelle: “sono quella che sono, un caso inconcepibile”
Dal cerchio di pietre della valle della Fate grazie a tutt* per i vostri meravigliosi auguri 🙏