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In un documento di 68 pagine classificato come confidenziale, il capo di Stato maggiore tedesco Eberhard Zorn afferma che le Forze armate della #Germania (#Bundeswehr) devono prepararsi all'eventualità, mai così probabile, di un conflitto con la #Russia.
Allacciate le
2/n cinture, ma non per il motivo che credete: è che abbiamo appena fatto ingresso nel cuore di una questione di primaria importanza, il #riarmo tedesco.
Chi fantastica di Difesa comune europea si metta fin da ora l'anima in pace: tale obiettivo non andrà mai in porto. Quanto
3/n meno non in forma seria, quella cioè in grado di provvedere alla sicurezza del (sempre-più)Vecchio Continente.
Rapido promemoria: i popoli esistono, le identità pure. E in guerra mediamente si muore. Difficile convincere l'opinione pubblica di questo o quel Paese che sia
4/n utile o persino giusto sacrificare la vita dei propri figli per quelli altrui, sebbene geograficamente prossimi, per quanto culturalmente affini.
Più della possibilità di attacchi "senza preavviso e con grandi danni, forse anche esistenziali", cui la #Germania sarebbe esposta
5/n secondo il documento riservato, più della necessità di armarsi per farsi trovare pronta dinanzi a quella che Berlino definisce "una guerra forzata", a meravigliare è la rapidità dei tedeschi nell'imprimere una clamorosa svolta alla propria parabola geopolitica.
6/n Grandi sconfitti dell'invasione russa in #Ucraina, costretti a rinunciare all'interdipendenza energetica con Mosca (si legga alla voce #NordStream), terrorizzati dalla prospettiva di smarrire ulteriori quote di mercato per via delle tensioni USA-Cina nell'Indo-Pacifico, i
7/n tedeschi riscoprono il desiderio di potenza.
Auguri, sarà la questione centrale dei prossimi anni in Europa.
Washington guarda a Berlino con sospetto, da sempre diffida di ogni sua mossa, cercando di contenerne le ambizioni, di scompaginarne i piani. Non è questione di
8/n principio, di antipatia a pelle: è che gli USA temono il saldarsi di un'alleanza Germania-Russia. Per essere chiari: non è un caso che il numero più alto di basi americane in Europa sia in Germania. Né che il contingente più numeroso di soldati USA sia dislocato fra Ramstein
9/n e Wiesbaden.
Non sorprende allora - o forse sì - la scaltrezza dimostrata da Berlino nel presentare tale svolta. La Bundeswehr, dicono i tedeschi, dev'essere tirata a lucido non tanto per i disegni teutonici, quanto perché grandi unità pronte al combattimento devono essere
10/n sempre dispiegabili per la Nato (peccato nessuno ci creda). Salto di qualità mica male per quelli che lo Stato maggiore britannico definiva solo pochi anni fa "campeggiatori aggressivi".
Il cancelliere Scholz ha tracciato la strada: 100 miliardi di euro verranno stanziati
11/n una tantum per investimenti e progetti di armamento. Poi la spesa destinata alla difesa tedesca raggiungerà il 2% del PIL. Poiché il PIL tedesco non equivale al risparmio di Paolino Paperino (si parla all'incirca di 75 miliardi) la Germania si appresta a diventare il terzo
12/n maggior investitore nel comparto difesa alle spalle di due colossi come USA e Cina.
Ci sono tutti gli ingredienti per fare risuonare gli allarmi nelle cancellerie internazionali ed europee. La Germania è un Paese troppo grande e capace, con una storia troppo ingombrante
13/n perché tale svolta passi sotto traccia, perché non desti inquietudine e apprensione.
Io vi ho avvisati: achtung.⚠️ steadyhq.com/it/dangelodario
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La scintilla della libertà in #Iran è diventata un incendio. Ora le fiamme hanno avvolto persino la casa natale di Ruhollah #Khomeini, il padre della Rivoluzione Islamica, l'emblema dell'incubo vissuto dagli iraniani dal 1979 ad oggi. #IranRevolution#IranRevolution2022
2/n A dare notizia dell'accaduto sono i social e i media, tra cui Iran International. Il rogo sarebbe stato appiccato utilizzando delle bottiglie molotov: classica tecnica da guerriglia, utilizzata a più riprese in queste settimane contro le forze di sicurezza del regime.
3/n I manifestanti hanno dato fuoco anche al seminario sciita di #Qom. Siamo dinanzi ad uno spettacolare salto di qualità della protesta, alla prova che chi scende in strada non combatte più per la libertà dei costumi, ma per abbattere il regime. A questo punto esistono due
LA STRANA MOZIONE DI #CONTE SULL'#UCRAINA
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La politica estera è una cosa seria. Dovrebbe saperlo a maggior ragione chi ha guidato il Paese per 3 anni. E in ragione di questa esperienza si definisce "un esperto di sicurezza nazionale ed internazionale".
Ebbene, la mozione a
2/n prima firma Giuseppe #Conte suggerisce esattamente il contrario.
Il dispositivo della mozione è articolato in sette punti. Ma sono i primi tre a tradire l'impronta populista e la scarsa preparazione geopolitica di chi ha redatto il documento in questione.
3/n Primo punto.
Conte chiede al governo di:
"Illustrare preventivamente alle Aule parlamentari l'indirizzo politico da assumere in occasione di consessi di carattere internazionale riguardanti il conflitto #Russia-#Ucraina, compreso quello concernente l'eventuale invio di
🧵TENSIONE XI-TRUDEAU AL G20: L'ANALISI
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Un piccolo capanello si crea attorno a #XiJinping e a Justin #Trudeau. Cosa sta succedendo a margine del #G20 di #Bali?
Chi conosce il presidente cinese sa che dietro quella maschera apparentemente sorridente si cela un moto di stizza.
2/n Xi comprende l'inglese, ma per esprimersi preferisce il cinese mandarino. Questione di orgoglio nazionale, certo, ma non solo. C'è dunque un interprete a filtrare i suoi messaggi, ma il leader di Pechino afferra nitidamente le parole del suo interlocutore, non ha bisogno di
3/n traduzione. È nervoso, impaziente, incalza Trudeau. E quando la telecamera si avvicina al punto da catturare uno stralcio del confronto, le sue parole appaiono come schiaffi in pieno volto per un canadese che è invece impegnato nel tentativo di mantenere il proprio aplomb.
🚨#KOSOVO E #SERBIA SULL'ORLO DI UNA NUOVA CRISI 1/9 🇽🇰🇷🇸
Il governo italiano è pronto a muoversi con i propri big nei #Balcani.
Ad inizio prossima settimana il ministro degli Esteri Antonio #Tajani e il ministro della Difesa Guido #Crosetto visiteranno #Pristina e #Belgrado per
2/n incontrare il premier del #Kosovo, Albin #Kurti, e il presidente della #Serbia, Aleksandar #Vucic.
L'occasione sarà utile per incontrare il contingente militare italiano in Kosovo, ormai da settimane in stato di allerta per una situazione a dir poco esplosiva, ma anche e
3/n soprattutto per rimarcare l'interesse strategico di Roma: evitare che i Balcani tornino ad infiammarsi, con ripercussioni gravissime per lo Stivale.
Ad alimentare la preoccupazione nelle ultime ore è stata la notizia che Lista serba, il gruppo politico rappresentativo dei