BANAZ MAHMOD (16/12/1985 - 24/01/2006). La ragazza inquadrata in questo fotogramma tratto dalla registrazione video di una stazione di Polizia di Birmingham si chiamava Banaz Mahmod, 19enne curdo-irachena immigrata in Gran Bretagna con i genitori a 10 anni sister-hood.com/sister-hood-st…
Nel corso del 2005 (l'anno della registrazione) Banaz Mahmod si recò ben cinque volte dalla Polizia per denunciare i propri genitori che l'avevano minacciata di morte ripetutamente. Ogni volta fu lasciata tornare a casa senza che venisse mai preso alcun provvedimento.
Il 24 gennaio 2006 Banaz Mahmod fu sequestrata nella sua abitazione (dopo aver allontanato gli altri famigiari) dal padre, dallo zio, dal suo assassino e da tre cugini (6 uomini contro una giovane donna), quindi violentata e picchiata per due ore, poi strangolata.
Rinchiuso in una valigia, il corpo senza vita di Banaz Mahmod venne poi trascinato lungo una strada trafficata (ma nessun passante si accorse di nulla) e seppellito in un prato, dove lo trovò la Polizia mesi dopo, quando finalmente si allarmò per la sua scomparsa.
Perché tanta violenza? A soli 17 anni (in Gran Bretagna, nel 2003), Banaz Mahmod fu costretta dal padre a sposare un uomo più vecchio di lei, molto religioso, che la stuprava di continuo: "Mi usava come una scarpa, che ci si leva o s'infila quando si vuole" disse alla Polizia.
Finché, forse per il coraggio dato dall'essersi innamorata, Banaz Mahmod riuscì a lasciare il marito e tornò dai suoi. Ma il padre era amareggiato per il fallimento del matrimonio e s'infuriò quando seppe dell'altro uomo, per giunta sciita, quindi "neanche un vero musulmano".
Nel luglio 2007, il padre, lo zio e l'assassino di Banaz Mahmod furono condannati all'ergastolo, due cugini a 21 e 22 anni di carcere (ma riuscirono a fuggire in Iraq) e un terzo cugino a una pena minore theguardian.com/uk/2007/jul/20…
Nel 2012 @Deeyah_Khan (attivista dei diritti umani e fondatrice di @sister_hood_mag e @Fuuse) ha realizzato un documentario (pluripremiato) sulla vita di Banaz Mahmod, che si può vedere integralmente su Youtube: Banaz. A Love Story
Le sequenze tratte dai filmati delle telecamere a circuito chiuso della Polizia in cui Banaz Mahmod denuncia i genitori, dice di temere per la propria vita e chiede aiuto, sono strazianti, ma raccontare la sua storia è l'unico modo che abbiamo per non ignorarla di nuovo.
