Thread by @JohannesBuckler

Emilio Alessandrini è nato a Penne il 30 agosto 1942. Dopo il Liceo Classico si è iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza di Napoli. Nel 1967 è uditore giudiziario presso il Tribunale di Bologna e nel 1968 è sostituto Procuratore della Repubblica a Milano

Nel 1969 ha sposato Paola Cecilia Bellone e l’anno seguente è nato il figlio Marco. Si è occupato della strage di Piazza Fontana.
E di eversione legata al terrorismo rosso.
Sa di essere stato schedato. In un covo di Prima Linea, a Milano, sono state trovate tre sue foto.

#MdT 29/01/1979 - Ore 8.00 - Emilio saluta la moglie. Prima di andare a lavorare, nel suo ufficio di sostituto procuratore al Palazzo di Giustizia di Milano, deve fare la solita cosa. Accompagnare il figlio Marco di 8 anni a scuola. Non è protetto, non ha nessuna scorta.

#MdT 29/01/1979- Ore 8.30 - Dopo aver accompagnato a scuola il figlio Emilio si avvia con la sua Renault 5 rossa verso il tribunale. E’ arrivato all’incrocio tra viale Umbria e via Muratori.
Gira a sinistra con il verde e si arresta davanti al rosso di Via Muratori.

Una Fiat 128 si arresta a fianco, Scendono tre uomini mentre un quarto resta a bordo. E’ un attimo. Due si avvicinano all’auto e gli esplodono contro otto colpi di pistola. Emilio muore all’istante. I terroristi fuggono lanciando un fumogeno dal finestrino. La gente accorre..

Qualcuno piange. Altri sfogano rabbia e paura. Arrivano a sirene spiegate polizia, ambulanza , vigili del fuoco.
Arrivano i colleghi, e lei, la moglie, Paola Bellone. Una donna esile e bionda che si avvicina all’auto e guarda straziata il suo Emilio.

Walter Tobagi scrisse sul “Corriere della Sera”: “Sarà per quella faccia mite, da primo della classe che ci lascia copiare i compiti, sarà per il rigore che dimostra nelle inchieste, Alessandrini….."

Il delitto venne rivendicato con una telefonata alla redazione milanese del quotidiano la Repubblica. Prima Linea lo aveva scelto perché “metteva tutto il suo impegno nel rendere più moderna la struttura giudiziaria”.

Sette i giudici assassinati in tre anni e mezzo.
Ai funerali di Alessandrini una folla immensa.
E l’omaggio di Sandro Pertini.