E’ il mio Boris quello che sta scendendo da quell’auto? Non avrei mai pensato, tornando nel mio villaggio natale di Borovlyanka in Siberia, di poterlo rivedere. E' incredibile.
La prima impressione?
Quella di non esserci mai separati.
Ci innamorammo subito, anche se la mia famiglia non era ben vista dal partito comunista perché mio padre era stato esiliato in Siberia in quanto dissidente
Tre anni dopo Boris mi disse che doveva partire, nell'esercito dell'Armata Rossa.
Era il 1946 e ci salutammo con un lungo bacio.
Mai immaginando che dopo quel bacio non ci saremmo rivisti per più di mezzo secolo.
Ma accadde un imprevisto.
Durante il servizio militare di Boris, per farla pagare a mio padre contrario al regime comunista, Stalin costrinse me e la mia famiglia all’esilio.
“Volevo morire, nel momento più triste della mia vita".
Mia madre distrusse ogni lettera e foto del nostro matrimonio.
Lo fece solo per proteggermi.
Boris mi cercò per anni, inutilmente.