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ATTACCO PSICHICO
con destinatario implicito.
con destinatario implicito.
Al sesto giorno di attacco psichico, per il destinatario implicito fu l'inizio della fine. Telepaticamente, tutte e tutti si spronarono a continuare. L'onda mentale crebbe.
Era la vigilia di Ferragosto, e nelle menti degli psychics apparve a grandi lettere una parola:
BUON ANNO.
- Ma sono *due* parole... - obiettò qualcuno.
- Perché l'Uno diventa Due. - fu la risposta.
L'onda mentale era squassante.
BUON ANNO.
- Ma sono *due* parole... - obiettò qualcuno.
- Perché l'Uno diventa Due. - fu la risposta.
L'onda mentale era squassante.
Il giorno dopo, l'onda mentale si era fatta ambiente. L'attacco psichico era l'andazzo delle cose, e tutte e tutti – volenti o nolenti – sembravano parteciparvi. Nondimeno, gli psychics si dissero (o meglio, si pensarono): – Continuiamo.
L'attacco psichico sembrava trascinare nel proprio flusso l'intera cultura; riemergevano dal passato segni, memorie, riferimenti; ogni cosa – il titolo di un libro o di un film, o il dettaglio di un quadro – suonava allusiva e diretta al bersaglio.
Ogni cosa era un nuovo possibile: appariva nel mondo ed esisteva come parte del flusso, conseguenza dell'onda mentale. Parole e gesti. La nuova fase sembrava coincidere con l'attacco psichico.
L'attacco psichico metteva in fila gli episodi, li schierava come formiche rosse verso Dien Bien Phu, scavava nel reale una genealogia. Riattualizzava tutto e tutto rendeva di nuovo possibile.
Gli Psychics si incitavano: – Continuare, continuare, continuare.
– Non bisogna accontentarsi di averlo sgonfiato un poco, – ammoniva qualcuno. – Si dovrà bastonarlo mentre annega!
Il verbo scelto evocò immagini di karma e contrappasso.
– Non bisogna accontentarsi di averlo sgonfiato un poco, – ammoniva qualcuno. – Si dovrà bastonarlo mentre annega!
Il verbo scelto evocò immagini di karma e contrappasso.
Il destinatario implicito, che fino a una settimana prima tutti descrivevano come invincibile, era sempre più in difficoltà. Film, fumetti, serie tv, romanzi, videogame, ogni riferimento era percussivo e lo scuoteva. I pensieri degli psychics correvano verso la scena madre.
Al decimo giorno il destinatario implicito, shakerato dall'insurrezione invisibile di un milione di menti, denunciò confusamente "spilloni infilati in bambole voodoo con le mie fattezze" e dichiarò: "Vado avanti anche se mi minacciano di m****". L'onda mentale non calava.
Per anni zerbini e avversari lo avevano chiamato «grande comunicatore», «uomo solo al comando», «il più abile p****** italiano»... Preconizzavano un futuro di decenni nella sua ombra. Chi continuava a far notare che si trattava di un più che mediocre personaggio, beneficiario -->
--> di un «attacco psichico benigno» da parte dei media e dell'intero sistema, un miracolato, pompato dai media e favorito dalle circostanze in un'epoca di sempre più rapida obsolescenza delle merci politiche, si sentiva rispondere: «No, lui ha capito tutto, guarda i sondaggi!»
Adesso il contrattacco psichico lo sconquassava, mostrandone la reale statura e caratura, dimostrando – il paradosso era solo apparente – che la sua ascesa era stata resistibile, che il problema non era mai stato un singolo aspirante caudillo, non era mai stato lui.
Levarselo dai maroni avrebbe fissato un esempio. Levarselo dai maroni avrebbe avuto un valore analitico e pedagogico. L'onda mentale non calava.
